Torino-Genoa 0-0: è il quinto pareggio consecutivo per i granata

La squadra di Nicola mai pericolosa in attacco. Palo di Zappacosta nel secondo tempo
Torino-Genoa 0-0: è il quinto pareggio consecutivo per i granata© Getty Images

TORINO - Dopo 6 sconfitte di fila in campionato (e una in Coppa Italia) un buon Genoa riesce finalmente a uscire imbattuto contro il Torino. Un punto pesante per Ballardini in ottica salvezza, valorizzato dalla marcia da media Champions da quando il tecnico è tornato in rossoblù. Per Nicola, invece, quarto pari di fila: e nessun decollo in classifica. I granata, pur provandoci ripetutamente nel corso dei due tempi, con momenti di chiara aggressività, non sfondano, mostrando non inedite difficoltà a crear gioco contro formazioni molto abili a chiudersi e a ripartire in velocità (pericolosamente, oltretutto: vedi le occasioni d’oro di Czyborra e Pjaca, con in mezzo un palo di Zappacosta). Toro encomiabile per equilibrio tattico e buona volontà, insomma: ma senza riuscire a portare insidie speciali per Perin. Non è un passo da gambero, la solidità di squadra è confortante, ma resta un punticino in più in graduatoria, quello conquistato: e la classifica granata rimane pericolosamente anemica. Per il Grifone, invece, un ostacolo superato bene con personalità, tra rimpianti per la vittoria possibile, sfumata al dunque (e pensiamo in particolare alla chance sprecata da Pjaca nel finale di ripresa).

SIRIGU, PARATONA - Non dice molto il primo tempo, se non un progressivo predominio territoriale del Torino: un Torino ben equilibrato tatticamente e concentrato, ma incapace di inventare la giocata decisiva al dunque, o di trovare il varco giusto. Il tutto, contro un Genoa altrettanto determinato e capace non solo di chiudere bene tutti gli spazi, ma anche di ripartire non appena possibile in contropiede, con pericolosa efficacia. Un primo tempo dunque molto equilibrato, giocato con particolare attenzione da entrambe le squadre, data la delicata posta in palio. Tre le cose da segnalare sul taccuino, in cronaca: la prima al 18’, quando Criscito deve lasciare il campo per un infortunio, sostituito da Goldaniga; la seconda al 27’, quando Belotti ruba palla a Radovanovic sulla trequarti, si invola da solo, ma al momento di tirare, non appena entrato in area, viene contrato miracolosamente da Goldaniga; infine la gran parata d’istinto di Sirigu al 43’, di piede, su un diagonale ravvicinato di Czyborra.

PALO DI ZAPPCOSTA - Ripresa: subito dentro Shomurodov al posto di Pandev. Genoa immediatamente battagliero, proteso in avanti ma ben contenuto. I ritmi si alzano, anche i granata rispondono colpo su colpo, la partita si fa più vivace e interessante. E al 12’ i rossoblù vanno davvero vicinissimi al gol, con una straordinaria sventola in diagonale di Zappacosta che si infrange sul palo più lontano. Al 26’ Nicola cambia per sparigliare le carte difensive del Genoa, regalare nuove energie alla squadra: e imprevedibilità. Dentro Verdi e Baselli per Lukic e Zaza, modificando parzialmente il 3-5-2 di partenza: 3-4-2-1 in fase offensiva, con i due nuovi entrati alle spalle del Gallo. Anche il baricentro si alza, con un atteggiamento più aggressivo. Ballardini risponde con Pjaca al posto di destro. Dentro anche Linetty e Murru per Rincon e Ansaldi: la ricerca speranzosa della vittoria è anche nei cambi, con nuove forze fresche votate alla spinta. Ma in contropiede è ancora il Genoa ad avere l’occasione migliore: cross dal fondo di Zappacosta e telefonata centrale da due passi, di testa, di Pjaca (graziato Sirigu, che si ritrova il pallone tra le mani: 37’). Il finale è di nuovo avvincente, con entrambe le squadre che cercano il colpo di grazia. In particolare il Torino, negli ultimi minuti. Ma invano: la difesa rossoblù si chiude bene a riccio e a Nicola resta l'inevitabile rabbia in corpo.

TORINO-GENOA, TABELLINO E STATISTICHE

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