Gotti: "Al posto di Pirlo non avrei accettato la Juventus"

L'allenatore dell'Udinese ha rivelato anche un retroscena su Sarri: "Lo vedrei bene alla Roma"
Gotti: "Al posto di Pirlo non avrei accettato la Juventus"© Getty Images

TORINO - Luca Gotti, ospite a “Tiki Taka”, ha parlato di Andrea Pirlo e del suo personale rapporto con Sarri. L'allenatore dell'Udinese ha così ammesso: "Io probabilmente non avrei accettato perchè ho il mio carattere ma penso che Pirlo abbia fatto bene. Non si può dire di no a una proposta di quel tipo, soprattutto dopo il percorso che ha fatto da calciatore in quella società e con questa proprietà". Poi Gotti prosegue analizzando il lavoro del campione del mondo nel 2006: "Non ho visto tutte le partite della Juventus, solo le 4-5 gare che precedevano la nostra sfida contro di loro. Non ho seguito l'evoluzione di tutto il loro campionato, però mi sembra abbiano modificato il tipo di costruzione e il baricentro della squadra"

Il rapporto con Sarri 

Luca Gotti che conosce molto bene Maurizio Sarri, parla anche del loro personale rapporto: "Maurizio è una persona diretta che ti dice le cose come stanno. Al Chelsea voleva portare il suo secondo che però in quel momento era all'Inter e allora scelse me. Ma mi disse che se fosse tornato in Italia avrebbe scelto il suo viceallenatore, così come poi è successo. Mi sarebbe piaciuto fare quell'esperienza insieme a lui in un club come la Juve ma ho capito perfettamente la situazione". Poi prosegue parlando del suo possibile futuro in panchina: "A istinto mi verrebbe da dire che Roma è una piazza che si sposa molto con le caratteristiche di Maurizio Sarri. E anche un certo tipo di giocatori che ha la Roma in rosa sarebbero particolarmente funzionali alle sue idee"

Sul ruolo di primo allenatore

"Da primo allenatore vedi le tue idee realizzarsi sul campo, ma la qualità della vita è inferiore rispetto a quella da vice. Ci sono dei pro e contro che riguardano sia l'aspetto professionale sia la qualità della vita. Ho fatto per dieci anni il primo allenatore, poi ho intrapreso il percorso del vice che è un altro lavoro e ero arrivato alla consapevolezza che avrei fatto quel tipo di mestiere perché mi piaceva e mi permetteva una vita fuori dal campo assolutamente normale. Tornare a primo allenatore, da una parte ti dà soddisfazioni perchè vedi le tue idee realizzarsi sul campo, ma dall'altra parte la qualità della vita è inferiore". Prosegue l'attuale tecnico dei friulani.

La multa e i social

Sulla multa per non aver rispettato il divieto di andare a casa di amici, il tecnico dell'Udinese ha dichiarato: "Avevamo giocato alle 18 contro il Sassuolo e dopo la partita un amico mi ha scritto di raggiungerlo a casa sua per festeggiare la vittoria. Li ho raggiunti senza sapere quanti fossero e ignaro di finire in una guerra tra i vicini che hanno chiamato i carabinieri. Ho pagato, subito dopo la notifica, 280 euro di multa". Invece sulla gestione dei social dei giocatori: "Li gestisco con una grandissima semplicità: non me ne occupo minimamente"

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