Gattuso: "Io razzista? Ma se sono terrone! Su Mendes vi dico..."

L'ex allenatore del Napoli chiarisce alcuni aspetti sul suo addio alla Fiorentina, passando dai suoi rapporti col procuratore lusitano alle accuse di razzismo dai tifosi del Tottenham
Gattuso: "Io razzista? Ma se sono terrone! Su Mendes vi dico..."© Marco Canoniero

ROMA - Gennaro Gattuso non è il tipo che lascia correre quando qualcosa non gli torna. E soprattutto non è incline a passare per quello che non è. In particolare, l'ex allenatore del Napoli, intervistato da Repubblica, ritorna con fermezza sugli episodi riguardanti il suo repentino addio alla Fiorentina e sulle accuse di razzismo rivolte da una parte dei tifosi del Tottenham alla notizia del suo probabile arrivo sulla panchina londinese: "Supercommissioni per portare a Firenze giocatori del suo procuratore Mendes? Sul tema non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia: alleno da 8 anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto. Neanche una volta. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c'erano già. Mendes è un amico - aggiunge Ringhio - ha grandissima esperienza e mi dà consigli per la mia carriera. Io rispetto sempre i ruoli: il mercato non spetta a me, ma ai dirigenti". Su De Laurentiis e sul mancato accordo di rinnovo col Napoli: "Non so perchè non ho rinnovato, io sono orgoglioso di avere allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti, abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con spesso partite spettacolari". Sulla rinuncia a tante offerte per riprendere ad allenare, ha chiarito: "Perché non ho la smania di una panchina a tutti i costi. Ne devo essere convinto. Per ora guardo partite, studio e aspetto. Non mi pento assolutamente di niente: posso permettermi il lusso della verità".

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Gattuso: "Non sono credibile come razzista: sono terrone!"

Ringhio respinge con fermezza le accuse di razzismo rivolte dai tifosi del Tottenham: "Faccio fatica a credere che sia stato questo motivo, al limite può essere rimasta nella loro mente l'immagine della mia lite del 2011 con Jordan, allora viceallenatore del Tottenham. Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Mi sono preso del terrone in tutti gli stadi - aggiunge - come razzista non sarei molto credibile. La mia vicenda insegna che l'odio da tastiera è pericolosissimo e molto sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per combattere alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. È un problema serissimo: che cosa si aspetta a intervenire?". Non è un monito anti-social, ma una semplice "lotta" contro l'esibizionismo: "Non ho preclusioni in assoluto verso i social: ho due figli e non vivo nel medioevo. Ma non concepisco l'esibizionismo. Se sto in vacanza in barca con la mia famiglia o al ristorante, perché guardare la foto? Soprattutto ai più giovani dico: usate meno la tastiera. Vivete la vostra vita, non quella degli altri", ha concluso sull'argomento.

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Gattuso sull'Italia: "Mancini ha scelto giocatori intelligenti"

Un pensiero non può che andare alla Nazionale, con cui Gattuso si laureò Campione del Mondo nel 2006: "L'Italia è  la squadra che gioca meglio, divertente e moderna. Mancini ha il grande merito di avere scelto giocatori tecnici. Idee come le sue, in Nazionale, non si erano mai viste: si faceva un altro tipo di calcio, che ha portato anche a grandi vittorie, ma in cui era impensabile far giocare Jorginho insieme a Verratti e Locatelli. Jorginho è un professore in campo, un vigile con la paletta - sottolinea il tecnico calabrese- Verratti non ha 20 anni, sapeva giocare cosi' anche prima. Sono giocatori pensanti: sanno fare tutto, palleggiare, contare tempo e avversari, andare a occupare gli spazi".

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