Inter-Juve 1-1, è tornata la Joya: Dybala risponde a Dzeko

I bianconeri guadagnano un punto nel derby d'Italia: l'argentino rivede il campo dopo un mese e trova la rete del pari su rigore. Napoli e Milan vanno in fuga ma per come si era messa Allegri un sorriso se lo sarà concesso
Inter-Juve 1-1, è tornata la Joya: Dybala risponde a Dzeko© www.imagephotoagency.it

MILANO Se il Napoli fa un pit stop a Roma, davanti agli oltre 56mila di San Siro non festeggia nessuno, anche se l'Inter la prenderà come una beffa del destino. La Juventus si prende un punto da un derby d'Italia deciso, prima della coda velenosa, da un guizzo di Dzeko. Nel finale il coup de théatre è il rigore trasformato da Dybala che provoca l'espulsione di Inzaghi e infiamma il finale con i tifosi nerazzurri evidentemente scossi per un pareggio che neanche veniva considerato, vista l'andatura del match. Così Napoli e Milan se ne vanno in fuga e lasciano l'Inter a -7 e la Juve a -10: per come s'era messa, Allegri un sorrisino se lo sarà concesso.

Formazioni e sviluppo

Max non cambia nulla rispetto alle impressioni della vigilia: dentro Bonucci, Chiellini, McKennie e Kulusevski, fuori De Ligt, Bentancur e Chiesa. Nell'Inter l'influenza mette Vidal fuori causa: c'è Calhanoglu, il resto è storia già da ieri. Skriniar (colpo di testa alto) e Morata (destro con respinta imperfetta di Handanovic e Alex Sandro fermato energicamente dagli interisti a un passo dal gol) sembrano promettere bene: sfida vivace, si direbbe, ci sarà da divertirsi. Altroché, sarà uno dei pochi squilli di un primo tempo a ritmi non eccelsi. I nerazzurri puntano su possesso e predominio territoriale, la Juventus risponde a suon di attesa e ripartenze. Il primo colpo di scena che spariglia l'equilibrio porta la firma di Dzeko, a segno dopo un palo centrato da Calhanoglu dalla distanza grazie a una deviazione tanto netta quanto determinante di Locatelli. La carambola si trasforma nell'assist ideale per il bosniaco. Nell'occasione la Juventus subisce gol in dieci perché Allegri ritarda il cambio forzato tra Bernardeschi, dolorante alla spalla destra dopo un contrasto con Darmian - precedente alla rete interista -, e Bentancur. Bonucci tiene Dzeko in gioco e il destro è il gol più facile della carriera per il bomber di casa all'ottavo centro stagionale, il settimo in campionato, il sesto nelle ultime sei presenze in Serie A. Una sentenza vera e propria. La reazione Juve non c'è, malgrado in fase di impostazione l'Inter non sembri perfetta. Tutto si risolve in un paio di fiammate, non c'è fluidità di gioco e nel palleggio il solo Locatelli soffre un po', soprattutto se i bianconeri sono ora obbligati a condurre la partita, essendo in svantaggio. Meglio, l'Inter di Inzaghi, nel togliere il fiato a Kulusevski e soci, mentre Brozovic si libera presto della prima pressione dello svedese e trova una discreta libertà nello smistamento del pallone. Quando la Juve prova a distendersi i nerazzurri concedono spazi, ma sul fronte bianconero c'è confusione, mancano sbocchi, prevale l'iniziativa individuale. E dov'è Bentancur?

Cambia poco, poi il rigore decisivo

Nella ripresa tutti si aspettano l'ingresso di Chiesa e/o Dybala, tra i pochi in grado di dare un tocco di effervescenza a una manovra lenta e con movimenti senza palla pari a zero. Succederà dopo 19 minuti di una Juve ancora in grande difficoltà. Dall'altra parte si staglia un enorme Dzeko. Il gol per il bosniaco è un dettaglio, perché la sua capacità di cucire il gioco arretrando fino alla metà campo interista è d giocatore di un'altra categoria. Non si ricorda un contrasto vinto ai danni dell'ex romanista, che calamita palloni e subisce falli consentendo alla squadra di alzarsi e rifiatare. Inzaghi sostituisce Calhanoglu con Gagliardini per irrobustire il centrocampo: non ricaverà granché. Pochi secondi e Perisic manda in curva il pallone del 2-0 dopo aver approfittato di una dormita di Cuadrado. Adesso o mai più, Allegri non può aspettare: ecco Chiesa e Dybala per Cuadrado e Kulusevski. Alex Sandro neanche centra il portone di Handanovic, mentre l'Inter comincia ad accusare la fatica, anche mentale. L'ex Fiorentina e la Joya provano ad accendere l'orgoglio juventino, Handanovic non è sicurissimo su un piazzato dell'argentino, ma il segnale è chiaro. Pronte le contromisure di Inzaghi: Dumfries per Perisic e Sanchez per Martinez. È una Juve ancora disordinata e allora Max le prova tutte inserendo Arthur per Locatelli e Kaio Jorge per McKennie. L'1-0 sembra scivolare tranquillo verso il gong, ma la sorpresa è racchiusa nella coda con il rigore concesso dopo revisione al Var per un netto contatto Dumfries-Alex Sandro: Dybala dal dischetto spiazza Handanovic per l'1-1. Vecino rimpiazza Barella, ma non cambia più nulla. È tornata la Joya, ma per una Juve bella e completa bisognerà ancora aspettare.

Inter-Juve, tabellino e statistiche

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