Bergomi: "Vi dico chi è la mia favorita per lo scudetto"

Intervenuto nel format 'I Lunatici', il campione del mondo '82 parla anche della Nazionale: "Sono un po' preoccupato, ci siamo complicati la vita"
Bergomi: "Vi dico chi è la mia favorita per lo scudetto"© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

ROMA - Intervenuto ai microfoni di Rai Radio2, Beppe Bergomi parla dell'attuale campionato e svela la sua favorita: "Se dovessi puntare un euro, lo farei sul Napoli. Ma attenzione all'Inter. Lotta aperta anche con il Milan. E non dimentichiamo l'Atalanta". Non è ancora passato l'amaro per il Mondiale di Italia '90: "É sempre una ferita aperta". Sulla Nazionale ammette di essere preoccupato: "Noi ci siamo complicati la vita, ma anche questa formula di decidere che una squadra testa di serie debba andare a giocare fuori casa non mi sembra molto corretta". Poi svela un retroscena: "Da bambino tifavo Milan. Feci un provino con loro mi hanno lasciato a casa per reumatismi nel sangue e poi ho deciso io di andare all'Inter. E  la mia vita è cambiata".

L'anno prossimo saranno i 40 anni dal trionfo di Madrid

"I mondiali del 1982? Si è detto tutto. Non voglio spoilerare nulla ma il prossimo anno usciranno docufilm, miniserie, sia per ricordare Paolo Rossi, che ci manca ormai da un anno, e poi per raccontare quell'avventura" dichiara lo 'Zio'. Su Rossi: "Avevamo un rapporto buonissimo. Paolo era un buono, aveva un sorriso per tutti, era sempre disponibile. Mi ha aiutato molto nell'inserimento. Poi ho avuto la fortuna di lavorare con lui come opinionista sportivo. Era solare, aveva un sorriso incredibile e amava la vita. Abbiamo saputo della sua scomparsa all'improvviso, non ha mai voluto comunicare nulla. Neanche ad Antonio Cabrini, il suo amico, quello con cui divideva la camera. Ha deciso di stare con la sua famiglia, nel suo dolore". L'avversario più forte tra quelli marcati è stato "Marco Van Basten. Per fisicità, tecnica, cattiveria agonista". Ultime battute sull'omosessualità nel mondo del calcio: "La questione è delicata, io non penso che sia un tabù ma in vent'anni di spogliatoio non ho mai osservato nessun tipo di caso. Nel mondo di oggi si può sicuramente accettare".

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