Baglioni, vicepresidente dell'Aia: "Immagini Var presto sui maxischermi degli stadi"

Stagione chiusa, tempo di bilanci e programmi. Per le società e anche per gli arbitri, che a Coverciano hanno fatto il punto sull'annata e anticipato qualche novità
Baglioni, vicepresidente dell'Aia: "Immagini Var presto sui maxischermi degli stadi"© ANSA

COVERCIANO - Stagione chiusa, tempo di bilanci e programmi. Per le società e anche per gli arbitri, che a Coverciano hanno fatto il punto sull'annata e anticipato qualche novità. Come la possibilità per gli spettatori allo stadio di vedere le immagini del Var: “ Vogliamo arrivare a mostrare le immagini delle revisioni al var sui maxischermi in tempi abbastanza brevi”, ha annunciato il vicepresidente dell'Aia Duccio Baglioni nell'aula magna del centro federale, in compagnia del presidente Alfredo Trentalange, del designatore di A e B Gianluca Rocchi, del suo collaboratore Andrea Gervasoni e del designatore di Serie C Maurizio Ciampi. “E' stata una stagione molto positiva”, ha dichiarato il presidente Trentalange, “anche se con alcuni errori che non nascondiamo. E' stata positiva anche perché c'è stato, con grande coraggio da parte del designatore e collaborazione di tutte le componenti, e generosità dei meno giovani che hanno fatto qualche passo indietro, molto spazio per i giovani. Stiamo crescendo una nuova classe arbitrale”. Il var è stato al centro del dibattito, errori compresi.

Dopo quello di Massa e Guida sul rigore negato a Belotti in Torino-Inter, episodio di cui Rocchi aveva già fatto ascoltare l'audio della revisione del var, è stata la volta di un altro degli errori più clamorosi della stagione, quello del gol di Acerbi convalidato in Spezia-Lazio, nonostante il fuorigioco del difensore. “Un cortocircuito comunicativo non accettabile che ha portato alla sospensione di tutti e sei i componenti della squadra arbitrale”, ha commentato Rocchi: nell'audio si sente il var sorprendersi del fatto che Pairetto faccia riprendere il gioco mentre la revisione è ancora in corso. “A un certo punto, ha spiegato Trentalange, si sente dire ok, ma fa parte del dialogo tra var e assistente. Pairetto lo interpreta rivolto a se stesso e fa ripartire il gioco. Non si tratta di giustificare, ma di capire”.

“Sul var”, ha proseguito Rocchi, “stiamo lavorando per creare una squadra di var professionisti, separando il ruolo da quello dell'arbitro, ma servirà qualche stagione. La tecnologia funziona benissimo e incoraggiamo a usarla, l'arbitro se necessario deve correggersi e deve essere al servizio della partita. Perché il var funzioni bene però serve un arbitro decisionista e coraggioso, che non demandi al var situazioni interpretabili, altrimenti la teconologia diventa un boomerang”. A proposito di situazioni interpretabili, il designatore ha fatto il punto anche su falli, rigori e, nello specifico, falli di mano: “Sulla media falli (24,9 a partita) siamo scesi tantissimo, siamo in linea con la Liga (24,7), la Champions (22,8) e la Bundesliga (22,2), ancora lontani dalla Premier (19,2) ma a quel livello non arriveremo per un fatto culturale. E' scesa anche la media rigori (0,37), vicina a Liga (0,35) e Ligue 1 (0,32). Nella prima parte della stagione siamo andati molto bene, poi c'è stato qualche rigore eccessivo. La nostra linea è punire solo interventi di un certo peso e non ogni contatto. Non è semplice dare una linea su una cosa che è soggettiva. Grazie alla federazione abbiano due tattici e lavoriamo con gli allenatori dell'Aiac, grazie a Ulivieri, per lavorare sulla conoscenza calcistica, sul capire calcisticamente quando un intervento è falloso”.

Meno severità anche sui falli di mano: “Stiamo punendo meno rispetto al passato perché i difensori devono poter difendere: l'eccesso di severità degli anni scorsi li porta ad andare a contrasto tenendo le mani dietro alla schiena ma questo non è naturale e non deve essere necessario”.

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