Marotta sulla crisi della Serie A: "Non eravamo pronti al cambiamento"

"Nel 2000 eravamo l'Eldorado del calcio, oggi una società deve puntare all'intrattenimento", le parole dell'ad dell'Inter
Marotta sulla crisi della Serie A: "Non eravamo pronti al cambiamento"© ANSA

NAPOLI - "Nel 2000 eravamo l'Eldorado del calcio, sia in termini di qualità del prodotto, che di fatturato e di ingaggio dei giocatori. Oggi il nostro è un campionato di transizione: non siamo stati pronti al cambiamento". L'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta, ospite dell'evento organizzato da Il Mattino per festeggiare i suoi 130 anni di storia, analizza così la situazione del calcio italiano: "Non abbiamo capito che era in atto un processo di cambiamento, che si stava passando dal modello del mecenatismo che avevamo in Italia al modello di business: oggi una società di calcio è una società di intrattenimento. È mancata la lungimiranza di presidenti e manager e ora c'è un gap da colmare".

Marotta: "All'Italia manca un Ministero dello Sport"

Ma secondo Marotta c'è anche un altro problema: "L'Italia è una delle poche nazioni in cui lo sport non è inteso come fenomeno sociale. Non c'è un Ministero dello Sport e per me è una grandissima lacuna. A scuola lo sport non esiste, l'attività motoria non è sviluppata. Non si va alla ricerca del talento anche perché nessuno è in grado di identificarlo, si manca di innovazione e formazione".

Marotta sul rinnovo di Mbappé: "In Italia le regole sono severe"

Sul rinnovo del contratto di Mbappé con il Psg: "In Italia devo dire che le regole sono severe, come deve essere. Questo depone per le società di calcio italiane che sono trasparenti in termini proprio di gestione. E quindi il calcio italiano, anche se non ha livelli di competitività come quelli che erano nel 2000, da questo punto di vista rispetta in pieno tutti quelli che sono i criteri di controllo della Federcalcio. L'ambito europeo è una valutazione che non compete a me. Io spero solo che il gioco del calcio, considerandolo come business rispetto a quello che è il modello d'azienda, possa sempre portare delle grosse soddisfazioni agli utenti che sono i tifosi, che consumano passione e denaro per poter vedere delle belle partite".

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