Ferrieri Caputi, prima donna ad arbitrare in A: "Non ci sono più barriere"

La 32enne toscana si prepara all'avventura nel massimo campionato italiano. "Var? Serve ancora un pò di esperienza"
Ferrieri Caputi, prima donna ad arbitrare in A: "Non ci sono più barriere"© ANSA

ROMA - "Sono già al lavoro per la prossima stagione, concentrata al 100% per arrivare il più possibile pronta alla ripresa". Sarà una stagione di Serie A indimenticabile per Maria Sole Ferrieri Caputi, l'arbitra neopromossa in CAN che il prossimo anno dirigerà le partite del massimo campionato italiano. "Sto lavorando e facendo sacrifici per il mio sogno, sono felice di poter continuare a coltivarlo - prosegue la 32enne toscana - Sono sempre stata fin da piccola una grande appassionata di calcio ma non ho mai giocato. I miei genitori non erano favorevoli: ora il clima è diverso, il professionismo femminile è fondamentale per avvicinare le bambine al calcio". Sulla possibilità di svolgere anche il ruolo di Var, ha aggiunto: "Sia io che Marotta siamo certificate come Var, quindi possiamo svolgere questo ruolo anche se forse ci manca un po' di esperienza".

Ferrieri Caputi, prima donna ad arbitrare in A: "Non ci sono più barriere"

"Non c'è stato un momento esatto nel quale ho pensato di potercela fare da quando c'è stato un cambio ai vertici dell'Aia c'è stata una maggiore vicinanza e un maggior sostegno perchè ci hanno offerto gli strumenti per crescere. L'Aia di oggi ci impone di fare gli stessi test atletici degli uomini", ha proseguito Maria Sole Ferrieri Caputi durante la conferenza stampa organizzata dall'Associazione Italiana Arbitri nella sede della Figc. "Il mio modello è sempre stata Carina Vitulano - ha aggiunto - che ha fatto Mondiali ed Europei in anni nei quali non si parlava molto di calcio femminile. Spero ora di essere io quella che dimostra alle giovani che si può fare. Oggi non ci sono più barriere del tipo 'lei non può perchè non ce la vogliamo'". Chiusura sui pregiudizi affrontati nel corso della carriera: "E' successo di tutto, ma le cose negative faccio fatica a portarle dietro. Penso agli insulti dalla tribuna o in campo".

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