Gli Oscar ad Atalanta e Udinese, male Verona e Sampdoria

Prima sosta dopo sette giornate: Bergamo e Udine in volo, già due esoneri e ora rischiano anche Giampoalo e Cioffi. Il Lecce leader delle neopromosse
Gli Oscar ad Atalanta e Udinese, male Verona e Sampdoria© ANSA

Com’era inevitabile che avvenisse, la classifica di Serie A si è via via sgranata e, alla prima sosta del campionato dopo sette intensissime e ravvicinate giornate, si possono stilare i primi bilanci. Accennando soltanto, poiché se ne parla diffusamente in altri ambiti, alla crisi profonda della Juventus, a quella non meno grave dell’Inter, alla bellezza del Napoli e alle conferme del Milan, alle ondivaghezze della Lazio e all’incompiutezza della Roma. Guardando ai piani alti della classifica, casomai, qui ci interessa sottolineare le novità dell’Atalanta, inattesa prima in classifica, e dell’Udinese seconda e “ammazzagrandi”.

Le sorprese
Gasperini ha rilanciato l’Atalanta con lo stesso “trucco” da cui era partito per iniziare il primo ciclo: largo ai giovani per dare freschezza a una rosa esausta. Non a caso il gol vittoria a Roma glielo hanno confezionato due 18enni: Hojlund e Scalvini. Poi magari il Gasp vi dirà che non è tanto (eufemismo) contento del mercato in attacco, e allora l’ha risolta stando più coperto per concedere di meno, poi si vede, casomai: per ora funziona, eccome. E funziona benissimo anche l’Udinese dove Sottil ha portato idee chiare a una squadra ben costruita di suo (fisicità e qualità in mezzo al campo, cambi omogenei) e che gioca senza pressioni.
Se lo avesse immaginato, è assai probabile che Cioffi non avrebbe lasciato Udine per andare a infilarsi nei guai in quella Verona dove, ora, rischia addirittura l’esonero. Già, perché sono già due le squadre che hanno cambiato allenatore: a Bologna (sarà un campionato insidioso e meno male che c’è Arnautovic) dove Tiago Motta ha sostituito Mihajlovic e a Monza dove Stroppa e stato sollevato d’imperio da Berlusconi per promuovere Palladino. Che è partito con il botto, ma che ora è atteso dalla verifica per capire se sulla prima, storica vittoria del Monza in Serie A abbiano inciso più i suoi meriti oppure le drammatiche lacune della Juventus.

Rischio esoneri
Ecco, la in fondo in classifica c’è già parecchia tensione e la sosta sarà decisiva anche per altre panchine oltre a quella di Cioffi. Alla Sampdoria desolatamente ultima, infatti, sono in corso valutazioni circa il futuro di Giampaolo che, onestamente, non è che abbia tra le mani una rosa in grado di fare sfracelli. Tra le neopromosse, sottolineato il “coraggio” della Cremonese di Alvini, segnaliamo la crescita del Lecce dove Baroni ha infuso spirito e idee a un gruppo con interessanti individualità e che pare ben assortito. Il resto è abbastanza nella norma: con la Firoentina che paga, come da previsioni, le scommesse” in attacco e l’inattitudine alle gare infrasettimanali; il Torino a cui manca un uomo d’odine in mezzo (non si può sempre correre) e un attaccante d’area; la Salernitana che rischia di specchiarsi un po’ troppo nell’illusione di aver mutato ceto sociale; Spezia ed Empoli che hanno invece ben presente la loro identità e, come il Sassuolo, continuano a lanciare giovani interessanti. Ora la sosta, con i riflettori puntati su Verona e Genova, sponda Sampdoria.

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