Rabiot e Fagioli di traverso all’Inter: notte da vera Juve, batte anche il Var

Allegri rialza la testa nella partita più sentita dai tifosi: sorpasso! Vittoria giusta: scacciati i veleni per l’incredibile gol tolto a Danilo

TORINO - La Juventus si riconcilia con il suo popolo nella notte delle notti, quella della sfida con l'Inter, quella che rilancia lo spirito di una squadra che ritrova l'anima, un po' di qualità e la conferma che i giovani sono il presente, non solo il futuro di questa squadra. Ma la Juventus ritrova soprattutto se stessa in una partita che poteva essere squarciata dall'ennesimo mostro arbitrale di una stagione sfortunata anche su quel fronte per i bianconeri. Il ridicolo annullamento del gol di Danilo, tuttavia, non influisce sul risultato che restituisce giustizia alla Juventus e a una prestazione che lungo dall'essere convincente (pallido e timido il primo tempo, per esempio), ha mostrato una squadra che finalmente è in grado di vincere uno scontro diretto, di scaldare il pubblico, di metterci cuore e testa insieme.

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Juve, la vittoria contro l'Inter profuma di partita della svolta

Gli effetti di questa vittoria sul destino della stagione sono ancora incalcolabili, profuma di partita della svolta, ma sarebbe un'analisi imprudente quella che cancella le tante e gravi fragilità viste nei primi tre mesi e ieri scomparse nella meravigliosa ripresa bianconera. Dopo un primo tempo inguardabile, nel quale l'Inter ha sprecato e non ha avuto sufficiente coraggio per affondare di più e meglio, l'inclinazione della partita è cambiata per la maggiore convinzione della Juventus che ha prevalso sull'inconsistenza agonistica nerazzurra. L'uomo del destino è Kostic, autore di tre assist. Il primo lo fabbrica dopo aver rubato palla a un distratto Barella, corso forsennatamente per oltre cinquanta metri e infilato un pallone geometricamente perfetto almeno quanto il tocco di Rabiot, che estende il gambone e avvelena la traiettoria quanto basta per rendere impossibile la parata di Onana. È il 7' della ripresa, la Juventus decolla. Da quel momento scompare la timidezza, la squadra si esprime come un poderoso unisono, tutti si rendono utili non importa in che parte del campo, tutti credono fermamente nella vittoria (cosa mai vista in questa stagione). E arriva il secondo gol al 20', frutto di un crescendo di gioco e di corsa. Lo segna Danilo con colpo difficile, sfruttando ancora un cross di Kostic. L'arbitro, sotto dettatura Var, annulla e, a quel punto, potrebbe cambiare la partita. E forse la cosa migliore della Juventus di ieri notte è proprio il modo con cui reagisce all'ingiustizia. Nessun isterismo: testa bassa e ricerca del gol sicurezza, mentre l'Inter fa paura alla mezzora con Lautaro Martinez che si mangia un gol davanti a Szczesny, comunque uscito bene.

In campo ci sono anche Chiesa (dal 28') e Di Maria (dal 36') e la loro presenza aumenta l'audacia e la qualità della Juventus. Così quando Kostic inventa il terzo assist della sua migliore partita da quando è alla Juventus, tagliando l'area e la difesa interista con un pallone millimetrato per Fagioli, si celebra l'apoteosi della gioventù juventina con il tocco delicato del predestinato ventunenne che dopo il gol di Lecce, timbra una vittoria pesantissima.

Ma non è il gol che risalta nella partita di Fagioli, quanto la personalità, la cattiveria e la logica calcistica che applica per novantasei minuti. Più opaco il suo gemello Miretti, ma sempre e comunque in partita. Così come Locatelli e Rabiot che completano un centrocampo sempre più compatto. La chiave, forse è proprio lì: il punto debole della Juventus degli ultimi anni potrebbe aver trovato nei due ragazzi il modo per sistemarsi, in attesa del ritorno di Pogba. Quella sarebbe veramente la svolta.

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Annullare il gol della Juve è un errore grave

Ma in attesa di capirlo, vale la pena di riflettere su una cosa. C'è qualcosa di malato nell'annullare il gol di Danilo. Le arrampicate sugli specchi del regolamento non bastano a giustificare una decisione che non trova riscontro nel regolamento stesso, perché non può ricadere nella casistica del «gol segnato di mano» (che si annulla sempre e comunque) una rete come quella di Danilo. Perché il tocco di mano non può in nessun modo essere considerato «accidentale» visto che è causato da un avversario. Danilo non può scansare la mano perché De Vrij gliela tiene sotto il suo braccio. Ebbene, siccome non esiste questa particolare casistica nel regolamento, l'arbitro deve decidere in base alla logica e alla dinamica dell'azione. E poiché la deviazione non era influente (la palla sfiora le dita della mano di Danilo, ben stretta dall'avambraccio di De Vrij), annullare il gol non è una fiscale interpretazione del codice, ma un errore grave e, soprattutto, una decisione che ridicolizza l'utilizzo del Var: così non è strumento di giustizia, ma un pedante cavillare sulla base di interpretazioni che calpestano lo spirito del gioco che dovrebbero invece tutelare.

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TORINO - La Juventus si riconcilia con il suo popolo nella notte delle notti, quella della sfida con l'Inter, quella che rilancia lo spirito di una squadra che ritrova l'anima, un po' di qualità e la conferma che i giovani sono il presente, non solo il futuro di questa squadra. Ma la Juventus ritrova soprattutto se stessa in una partita che poteva essere squarciata dall'ennesimo mostro arbitrale di una stagione sfortunata anche su quel fronte per i bianconeri. Il ridicolo annullamento del gol di Danilo, tuttavia, non influisce sul risultato che restituisce giustizia alla Juventus e a una prestazione che lungo dall'essere convincente (pallido e timido il primo tempo, per esempio), ha mostrato una squadra che finalmente è in grado di vincere uno scontro diretto, di scaldare il pubblico, di metterci cuore e testa insieme.

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