De Laurentiis, che botta a Casini! "Sei schiavo di Lotito"

Il presidente del Napoli si è espresso anche sul caos che ha portato alle dimissioni dell'interno CdA della Juventus: "Ci pensino i magistrati"

ROMA - Senza filtri come sempre, Aurelio De Laurentiis, che ha risposto ai cronisti a margine della presentazione del volume "Codice di Giustizia Sportiva Figc" - Edito da Giuffrè Francis Lefebvre - dell'avvocato della Federcalcio Giancarlo Viglione al salone d'onore del Coni. Lo ha fatto come al solito, con il sorriso sulle labbra e il consueto sarcasmo, con il quale ha mandato una frecciata neanche troppo velata al presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini: "Non gli date retta, è schiavo di Lotito". Rideva mentre lo diceva, ma lo ha fatto in modo che potessero sentirlo tutti, compreso ovviamente il diretto interessato che era proprio lì accanto a lui.

Caso Juventus, le parole di De Laurentiis

Quando gli è stato chiesto se il caso Juventus potesse essere l'inizio di una nuova "calciopoli", il presidente del Napoli ha sottolineato di non essere la persona adatta a parlarne, entrando poi nello specifico: "Delle vicende della Juventus non ne parlo. Ci penseranno i magistrati che stanno verificando. Non è compito mio, mi dispiace solo che il calcio non sia portatore sempre di quei valori che dovrebbero essere d'esempio per le nuove generazioni". Poi ha aggiunto: "Il calcio è malato dall'alto. Non si vuole capire che non ci sono sufficienti risorse per andare ancora avanti con questa tipologia di campionato e non si vuol fare la rivoluzione copernicana, perché bisogna essere rieletti. Questo è il problema di tutti quelli che sono sottoposti alla rielezione nel mondo della politica, dell'industria, dei sindacati e dello sport. Nel mondo dello sport purtroppo la sorveglianza è latente e la volontà di modificare e crearsi magari delle antipatie è difficile trovarla".

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Il suo giudizio sulla Superlega

C'è stato spazio anche per parlare del progetto Superlega portato avanti da Real Madrid, Barcellona e Juventus: "Dovete andare su Netflix. Guardatevi le quattro puntate della serie sulla Fifa e vi darete da soli le risposte alle vostre domande". Riguardo il suo Napoli capolista, infine, ha cercato di predicare calma: "Ora lasciamoli allenare sereni lì in Turchia, stanno al mare felici e contenti e sereni. La visita di Hamsik? Lui è una colonna del Napoli, sono presidente da 18 anni e rappresenta la mia storia napoletana. È stato un capitano esemplare, persona straordinaria e calciatore formidabile: ce ne fossero come lui".

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Casini e il caso Juventus

Il precedente siparietto con Lorenzo Casini è avvenuto mentre il presidente della Lega Serie A stava parlando con i cronisti. Tra gli argomenti trattati anche quello relativo alla Juventus: "Come Lega non commentiamo, aspettiamo le indagini. Timore di una nuova Calciopoli? Non c'è, ma dobbiamo vedere cosa succede. In realtà bisognerebbe capire, una volta chiuse le indagini, cos'è successo. Ora è difficile commentare". In riferimento alle tasse sospese che i club di Serie A devono pagare allo Stato entro dicembre: "Tutti vogliono pagare ma farlo in modo ragionevole e rateizzato, in cinque anni, come la legge prevede. Perché sanzionare delle società per il fatto che lo Stato gli ha consentito di sospendere i pagamenti fiscali? Questo è il punto, non si tratta di aiuti ma di pagare in modo ragionevole". Infine ha parlato della proposta di riforma che la Federcalcio aspetta dalle leghe: "A metà dicembre la proposta sarà pronta".

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ROMA - Senza filtri come sempre, Aurelio De Laurentiis, che ha risposto ai cronisti a margine della presentazione del volume "Codice di Giustizia Sportiva Figc" - Edito da Giuffrè Francis Lefebvre - dell'avvocato della Federcalcio Giancarlo Viglione al salone d'onore del Coni. Lo ha fatto come al solito, con il sorriso sulle labbra e il consueto sarcasmo, con il quale ha mandato una frecciata neanche troppo velata al presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini: "Non gli date retta, è schiavo di Lotito". Rideva mentre lo diceva, ma lo ha fatto in modo che potessero sentirlo tutti, compreso ovviamente il diretto interessato che era proprio lì accanto a lui.

Caso Juventus, le parole di De Laurentiis

Quando gli è stato chiesto se il caso Juventus potesse essere l'inizio di una nuova "calciopoli", il presidente del Napoli ha sottolineato di non essere la persona adatta a parlarne, entrando poi nello specifico: "Delle vicende della Juventus non ne parlo. Ci penseranno i magistrati che stanno verificando. Non è compito mio, mi dispiace solo che il calcio non sia portatore sempre di quei valori che dovrebbero essere d'esempio per le nuove generazioni". Poi ha aggiunto: "Il calcio è malato dall'alto. Non si vuole capire che non ci sono sufficienti risorse per andare ancora avanti con questa tipologia di campionato e non si vuol fare la rivoluzione copernicana, perché bisogna essere rieletti. Questo è il problema di tutti quelli che sono sottoposti alla rielezione nel mondo della politica, dell'industria, dei sindacati e dello sport. Nel mondo dello sport purtroppo la sorveglianza è latente e la volontà di modificare e crearsi magari delle antipatie è difficile trovarla".

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De Laurentiis, che botta a Casini! "Sei schiavo di Lotito"
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Il suo giudizio sulla Superlega
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Casini e il caso Juventus