Napoli e Roma, trasferte bloccate per un mese! Cosa chiede il Casms

Dopo gli scontri sulla A1 di domenica 8 gennaio, previsti provvedimenti nei confronti delle due tifoserie: ecco i possibili risvolti

Dopo gli scontri di domenica 8 gennaio tra tifosi napoletani, diretti a Genova per la sfida contro la Sampdoria, e romanisti, in viaggio verso Milano per la gara contro il Milan, sono previsti importanti provvedimenti. Nello specifico si parla di un divieto di trasferta per ambedue le tifoserie per le partite fuori casa in programma dal 21 gennaio al 28 febbraio prossimo. Sarebbe questa l'indicazione del Casms (Comitato di analisi per le manifestazioni sportive), tenuto conto delle decisioni dell'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, riunitosi nella giornata di mercoledì. Affinché tali decisioni diventino ufficiali, l'ultima parola spetta al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che, al momento, starebbe valutando la situazione in modo tale da prendere una decisione definitiva nelle prossime ore attraverso un decreto ad hoc. Si trattarebbe di un duro colpo per le tifoserie di Napoli e Roma. Uno stop che potrebbe arrivare nel bel mezzo della stagione quando le squadre di Spalletti e Mourinho dovranno rispondere presente per raggiungere gli obiettivi stagionali.  

Il precedente dei tifosi dell'Atalanta

Bisogna riavvolgere il nastro indietro di ben nove anni per ritrovare una decisione del genere in quello che, fin qui, è l'unico precedente di questo tipo. All'epoca il ministro Angelino Alfano fermò la curva dell’Atalanta, alla quale vennero vietate le trasferte per tre mesi in seguito a gravi episodi di violenza verificatisi al termine dell’incontro casalingo contro la Roma del 22 novembre 2014. Le “frange violente” dei tifosi bergamaschi, fu all’epoca la motivazione del Viminale, “si sono rese responsabili di gravi incidenti, attaccando le Forze dell’Ordine anche con bombe carta contenenti chiodi e bulloni e causando il ferimento di 6 operatori di Polizia, oltre al danneggiamento di tre automezzi”, scrisse il ministro nel suo provvedimento.

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