Plusvalenze meteore: Brncic, mister 19 miliardi e l'affare Pirlo

Campioni o bidoni, al bilancio non importa: un viaggio alle origini delle valutazioni shock dei calciatori in Italia
Plusvalenze meteore: Brncic, mister 19 miliardi e l'affare Pirlo© Getty Images

Estate 2001: Andrea Pirlo, rientrato alla base dopo il brillante prestito al Brescia di Mazzone, non trova una collocazione tattica nel 4-4-2 di Hector Cuper. Nasce così, da questa miopia calcistica che tanta ilarità ha suscitato nel corso degli anni, uno degli scambi più clamorosi della storia di questo sport: il futuro ‘Maestro’ passa al Milan, l’Inter riceve in cambio un assegno da 35 miliardi di lire più… il cartellino di Drazen Brncic, la cui quotazione, tenuta nascosta alla stampa per quasi un anno fino alla pubblicazione del bilancio nerazzurro, è di 18,6. Siamo nella preistoria delle plusvalenze, in un’Italia che non ha ancora salutato il vecchio conio per abbracciare l’euro, e le due società meneghine ne fanno (e ne faranno ancora negli anni a venire) un ampio ricorso.

Chi è Drazen Brncic

Drazen Brncic nasce a Zagabria, in Croazia, il 17 luglio 1971, è un centrocampista ‘di qualità’, all’occorrenza anche trequartista, ha giocato nelle giovanili della Dinamo, nella sua città natale, e al Segesta Sisak NK poi, a seguito della terribile guerra che ha ridisegnato i confini all'interno dell'ex Jugoslavia, si è trasferito in Belgio, Paese del quale prenderà la nazionalità, all'Ache, nella quarta divisione locale. Quattro stagioni, di cui si sa poco e nulla, quindi il passaggio nella Jupiter League, allo Charleroi: il suo score, tra il 1995 e il 1998, reciterà 74 presenze e 10 gol.

Brncic, l'approdo in Italia

Nell'estate del 1998 Brncic si trasferisce in Italia, alla Cremonese, che brucia in extremis il Pescara: 22 presenze in B (con 2 gol), la retrocessione in C e il successivo passaggio al Monza. I 9 centri in 37 partite nella serie cadetta, nel mercato estivo del 2000, gli valgono la chiamata del vicino - ma ben più quotato - Milan di Berlusconi. Debutta in Champions il 13 settembre contro il Besiktas, in campionato addirittura il 23 dicembre contro il Perugia e, dopo aver indossato la maglia rossonera in appena cinque occasioni, a gennaio viene girato in prestito con diritto di riscatto al Vicenza. "Sono felice, qui sono più vicino alla mia Croazia", dichiarò Brncic, ancora ignaro di quanto sta per avvenire...

Brncic all'Inter, Pirlo al Milan

Dopo appena 4 presenze in sei mesi in A in maglia biancorossa, con una nuova retrocessione a curriculum, Inter e Milan definiscono uno degli scambi più famosi e al contempo clamorosi mai portati a compimento nella storia di questo sport: 35 miliardi, più i 18,6 artificiosamente attribuiti a Brncic, in cambio di Andrea Pirlo. L'allora 30enne croato, che non ha mai indossato in carriera la divisa della propria nazionale, neppure a livello giovanile, avrà ancora meno fortuna sulla sponda nerazzurra: sei mesi da spettatore, seppur pagato e non pagante, quindi il passaggio a titolo temporaneo all'Ancona, in B, nel successivo gennaio 2002. Nelle Marche, però, sarà chiamato in causa in appena due occasioni.

Brncic, il ricordo dei fallimenti con Milan ed Inter

Nella stagione 2002-2003, quindi, l'Inter lo manda ancora in prestito e sempre in cadetteria, ma stavolta al Venezia, in una stagione tutto sommato buona a livello personale (un gol in 28 presenze), seppur col fardello del doppio fallimento nelle due big del calcio italiano difficile da dimenticare: "Al Milan ero chiuso da gente come Boban, Albertini, Gattuso o Ambrosini. Al Milan c'erano atleti impressionanti. Posso dire Maldini, uomo e campione straordinario. Ma quella rossonera era una famiglia, colma di persone intelligenti. Poi ricordo Leonardo. Era davvero fortissimo, qualcosa fuori dal comune. Chiesi io di andare via per giocare di più. All’Inter invece Cuper non mi vedeva. Così andai via in prestito. Peccato perché avrei voluto provare a misurarmi anche in nerazzurro. E giocare col più forte di tutti: Luis Nazario da Lima, il Fenomeno Ronaldo. La rosa dei nerazzurri era composta da 40 elementi, di cui 30 professionisti internazionali affermati", ricorderà il croato anni dopo.

Brncic, il fine carriera e l’esperienza nel futsal

Nell'estate del 2003 si libera a parametro zero dall'Inter e si accorda con gli olandesi dell'MVV: vi resterà 4 anni, fatta eccezione per un breve ritiro, pochi mesi dopo il suo arrivo, per tentare una breve parentesi nel calcio a 5 con i belgi dell'RP Ans. Nel 2008, a 37 anni, si accorda con l'RCS Visé, nella terza divisione belga, scendendo poi ulteriormente di categoria con il Seraing (2009) e il Royal Sprimont Comblain (2010), per chiudere - 40enne - col Richelle United, squadra impegnata nel campionato provinciale di Liegi.

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