La Juventus fa bene a Commisso: da Chiesa e Vlahovic 140 milioni

La resa dei conti: il patron ritrova la Juve dopo averla accusata. L’italoamericano ha incassato dai bianconeri circa la stessa cifra spesa per comprare la Fiorentina

TORINO - Essì, mai come questa volta Juventus-Fiorentina - in programma domani alle 18 all’Allianz Stadium - sarà una “resa dei conti”. Conti economici, contabili, di bilancio.

E’ stato proprio il patron del club toscano, Rocco Commisso, pochi giorni fa, ad alzare i toni e a prender di mira le torinesi, ritrovatesi inaspettatamente dalla stessa parte. Quella del torto, a detta dell’imprenditore italo-statunitense.

Prima è toccato ai granata, nella figura di Urbano Cairo: «Quando vedo che il Corriere Fiorentino, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport che sono controllati da uno che è il padrone del Torino, fanno questi stupidi articoli penso che si devono vergognare». Eppoi i bianconeri: «Qui in Italia piace criticare e fare poco. Quello che ho detto qualche anno fa sul calcio italiano poi è accaduto: è un calcio malato e ci sono squadre che vanno in campo e non sono in regola con i finanziamenti e si è visto cosa è successo con la Juventus. Sono due anni che non parlo, mi devo sfogare un pochino, non è che parlo ogni giorno. Tutti parlano sui giornali, in tv e in radio. Io parlo una volta all’anno».

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Laddove verosimilmente quel “cosa è successo alla Juventus” si riferisce all’inchiesta sportiva sulle plusvalenze, in cui il club bianconero è stato prosciolto due volte, salvo poi essere condannato (lui e i suoi dirigenti) previa accettazione di revocazione della sentenza della Corte federale d’Appello eppoi nuovo verdetto. Ora - come anticipato dai legali bianconeri - la palla passerà al Collegio di garanzia. Quanto alla giustizia ordinaria - la famosa inchiesta Prisma, vicenda per certi versi... «odiosa» - si attende innanzitutto l’udienza preliminare del 27 marzo per capire se la Juventus e i vertici verranno rinviati a giudizio dal Gup Marco Picco oppure no.

Ergo, sentenze alla mano, è di plusvalenze che si sta parlando.

Orbene, dunque. Pur nel rispetto delle opinioni di tutti, è comunque quantomeno curioso che il numero uno viola, Commisso per l’appunto, punti il dito contro la Juventus, accusata di aver basato le sue vittorie (anche se in realtà nelle stagioni oggetto di indagine ha vinto poco e nulla...) sulla creazione di un sistema malato basato sull’utilizzo di operazioni farlocche e plusvalnze fittizie tese a taroccare i bilanci.

Curioso, si intende, perché, proprio la Fiorentina sotto la gestione Commisso è una delle società italiane che maggiormente hanno beneficiato delle movimentazioni economiche della Juventus e dei suoi pagamenti tutt’altro che fittizi. Dilazionati in comode rate, quello sì, ma fittizi mica tanto.

Federico Chiesa è stato tesserato dalla Juventus nell’ottobre del 2020 con la formula del prestito (biennale) oneroso (10 milioni) con l’obbligo di riscatto (40 milioni di euro pagabili in tre esercizi) più bonus (fino a 10 ulteriori milioni di euro). Per un ammontare di 50 milioni di euro.

Dusan Vlahovic è invece stato tesserato dalla Juventus nel gennaio del 2022 con la formula dell’acquisto a titolo definitivo: 70 milioni (pagabili in tre esercizi) più bonus (fino a 10 ulteriori milioni di euro).

Si arriva a un totale di 140 milioni di euro (considerando i bonus) che sono in parte già arrivati e che in parte arriveranno nelle casse della Fiorentina.

Grossomodo la cifra che ha speso Rocco Commisso nel giugno del 2019.

Niente male, no?

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TORINO - Essì, mai come questa volta Juventus-Fiorentina - in programma domani alle 18 all’Allianz Stadium - sarà una “resa dei conti”. Conti economici, contabili, di bilancio.

E’ stato proprio il patron del club toscano, Rocco Commisso, pochi giorni fa, ad alzare i toni e a prender di mira le torinesi, ritrovatesi inaspettatamente dalla stessa parte. Quella del torto, a detta dell’imprenditore italo-statunitense.

Prima è toccato ai granata, nella figura di Urbano Cairo: «Quando vedo che il Corriere Fiorentino, il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport che sono controllati da uno che è il padrone del Torino, fanno questi stupidi articoli penso che si devono vergognare». Eppoi i bianconeri: «Qui in Italia piace criticare e fare poco. Quello che ho detto qualche anno fa sul calcio italiano poi è accaduto: è un calcio malato e ci sono squadre che vanno in campo e non sono in regola con i finanziamenti e si è visto cosa è successo con la Juventus. Sono due anni che non parlo, mi devo sfogare un pochino, non è che parlo ogni giorno. Tutti parlano sui giornali, in tv e in radio. Io parlo una volta all’anno».

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