Capello sulla Juve e i giovani, Leao come Zaniolo e Ancelotti ct del Brasile

L'ex allenatore ha parlato anche del club bianconero: "Un esempio per tutti nonostante le difficoltà"

TORINO - Fabio Capello, intervenuto a Radio Anch'io lo sport su RadioRai, ha parlato del momento del Milan: "Contro il Torino, il Milan ha fatto vedere qualcosa nel secondo tempo, perché nel primo in campo c'erano solo i granata e i rossoneri sono rimasti a guardare. Hanno dato la colpa al cambio di modulo, ma non è così: i moduli sono tutti validi. Se scendi in campo con paura e timore, non hai serenità e giochi male, come è avvenuto nel primo tempo contro il Torino. Anche il Tottenham, nell'ultima partita a Leicester, è apparso in difficoltà: sono mancati il centrocampo e la fase difensiva. Gli inglesi, che hanno ottimi giocatori come Kane, possono creare grossi, grossi problemi al Milan, che deve stare molto attento alla fase offensiva perché, quando deve difendere, il Tottenham qualche problema ce l'ha".

Leao come Zaniolo

L'ex allenatore ha poi paragonato la situazione di Rafa Leao a quella di Zaniolo: "È sempre un fenomeno. Non si può lasciarlo fuori, anche se non è quello dell'anno scorso. Questo giocatore, però, è imprescindibile per il Milan; Giroud ha ricevuto la palla da Leao, ha sbagliato lo stop e poteva chiudere la partita contro il Torino. In questo momento Leao, forse come Zaniolo, è mal consigliato, ha la testa ai contratti, da un'altra parte: bisognerebbe parlargli ma, metterlo fuori, non serve e non lo aiuta. Anzi, lo fa diventare più triste: lui deve sentirsi importante ed essere aiutato anche dai compagni. Ci sono problemi economici importanti, c'è questa clausola da 17-18 milioni che lui deve pagare e nessuno vuole pagare. Tuttavia, lui e Theo Henandez sono giocatori che fanno la differenza, rispetto agli altri hanno qualcosa di più".

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Napoli imprendibile

Per quanto riguarda il Napoli, invece, Capello pensa che il suo gioco possa avere successo anche in Champions League: "Il Napoli ha già dimostrato di poter giocare a livelli altissimi, come contro il Liverpool: vedo un Napoli che ha forza, è convinto, rispetta gli avversari, queste sono cose che ad un allenatore danno certezze". Sempre in riferimento a questo argomento, l'ex tecnico ha aggiunto: "Finalmente in Italia ho visto una partita da Champions, una partita vera, giocata con agonismo, qualità, tecnica e arbitrata in modo fantastico: Lazio-Atalanta. Noi dobbiamo giocare a quei livelli, se si vuole andare avanti in Europa. Il calcio è agonismo, è questione fisica, velocità. In caso contrario, gli altri ci battono facilmente. Su queste cose in Italia dobbiamo lavorare molto, dobbiamo fare in modo che la gente si abitui all'arbitro che lascia correre e far sì che i i nostri allenatori facciano giocare meno i portieri con i piedi. Così facendo si trascorre troppo tempo nella propria area".

Ancelotti ct del Brasile

Poi è andato avanti parlando della possibilità di vedere Ancelotti commissario tecnico del Brasile: "Sarebbe interessante e molto bello. Ancelotti è il più grande allenatore italiano e ha vinto ovunque. Allenare una nazionale è molto diverso, io sono stato ct dell'Inghilterra per realizzare un sogno, e potrebbe essere lo stesso per Ancelotti a fine carriera. Speriamo che questo avvenga".

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Juventus, un esempio

Infine l'allenatore è entrato nell'argomento Juventus: "La Juve non partecipava a questo campionato, non partecipa nessuno, doveva correre per il secondo posto, perché il Napoli è partito e ha continuato a correre, gli altri di volta in volta hanno rallentato, hanno sbagliato nei momenti cruciali. Adesso c'è la grande corsa al secondo campionato, che dà il secondo posto. Il livello in Italia è calato? Se giochi con i bravi giocatori, con i fuoriclasse, impari e migliori; se giochi con i mediocri, rimani sempre lo stesso, o impari molto poco. Per quanto riguarda i giovani italiani, la Juventus nelle difficoltà ha dato un esempio, facendo giocare giovani italiani. Ritengo che i miei ex colleghi potrebbero fare di più e avere anche un po' più di coraggio. Si acquistano degli stranieri mediocri, però le casse delle squadre italiane sono vuote: non puoi più competere con certe squadre straniere, come le due straniere, il Bayern e le inglesi. Parliamo di squadre candidate a vincere la Champions, noi speriamo in un miracolo e il miracolo può farlo il Napoli. Sono convinto che questo Napoli sia fra le squadre favorite". 

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TORINO - Fabio Capello, intervenuto a Radio Anch'io lo sport su RadioRai, ha parlato del momento del Milan: "Contro il Torino, il Milan ha fatto vedere qualcosa nel secondo tempo, perché nel primo in campo c'erano solo i granata e i rossoneri sono rimasti a guardare. Hanno dato la colpa al cambio di modulo, ma non è così: i moduli sono tutti validi. Se scendi in campo con paura e timore, non hai serenità e giochi male, come è avvenuto nel primo tempo contro il Torino. Anche il Tottenham, nell'ultima partita a Leicester, è apparso in difficoltà: sono mancati il centrocampo e la fase difensiva. Gli inglesi, che hanno ottimi giocatori come Kane, possono creare grossi, grossi problemi al Milan, che deve stare molto attento alla fase offensiva perché, quando deve difendere, il Tottenham qualche problema ce l'ha".

Leao come Zaniolo

L'ex allenatore ha poi paragonato la situazione di Rafa Leao a quella di Zaniolo: "È sempre un fenomeno. Non si può lasciarlo fuori, anche se non è quello dell'anno scorso. Questo giocatore, però, è imprescindibile per il Milan; Giroud ha ricevuto la palla da Leao, ha sbagliato lo stop e poteva chiudere la partita contro il Torino. In questo momento Leao, forse come Zaniolo, è mal consigliato, ha la testa ai contratti, da un'altra parte: bisognerebbe parlargli ma, metterlo fuori, non serve e non lo aiuta. Anzi, lo fa diventare più triste: lui deve sentirsi importante ed essere aiutato anche dai compagni. Ci sono problemi economici importanti, c'è questa clausola da 17-18 milioni che lui deve pagare e nessuno vuole pagare. Tuttavia, lui e Theo Henandez sono giocatori che fanno la differenza, rispetto agli altri hanno qualcosa di più".

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