Plusvalenze, Abodi tra “autoregolamentazione” e “rispetto delle sentenze”

Il Ministro dello Sport e le dichiarazioni sul tema caldo della giustizia sportiva
Plusvalenze, Abodi tra “autoregolamentazione” e “rispetto delle sentenze”© ANSA

Il tema plusvalenze è stato trattato nuovamente da Andrea Abodi. Il ministro dello Sport, in occasione di una visita a L'Aquila per una serie di incontri, venerdì scorso è tornato sull'argomento che nell'ultimo periodo sta riguardando principalmente la Juventus con i 15 punti di penalizzazione, dichiarando: "Sul tema in generale di una cattiva gestione di alcune società calcistiche, prima di tutto nel rispetto dell’autonomia, mi auguro che ci sia un’autoregolamentazione all’interno del sistema federale, tenendo conto anche di ciò che viene fatto a livello europeo".

Abodi: "Resta il tema della competività"

Il ministro dello Sport ha poi proseguito: "Resta il tema della competitività: regole comuni e miglioramento della normativa interna nello sport, nella fattispecie il calcio, in modo che ci possa essere un’equa competizione a livello nazionale e internazionale, anche contrastando le patologie gestionali e fornendo strumenti che garantiscano l’equa competizione, perché a volte si determinano condizioni che non garantiscono una competizione corretta". Successivamente, Abodi ha parlato del sistema audiovisivo e radiotelevisivo collegato allo sport parlando di "un provvedimento che cercherò di elaborare insieme ad altri colleghi perché il tema è interdisciplinare, di concerto con la Lega Serie A, la federazione e le altre leghe calcistiche".

"Bisogna cambiare registro"

Nella giornata di oggi il ministro Abodi si è recato a Firenze, in visita al Viola Park di Bagno a Ripoli. Sul tema delle plusvalenze nel calcio, ha detto,  "ci sarà un punto di svolta, e al di là di quella che sarà la decisione da domani mi auguro che si cambi registro. Al di là di una o due società c'è un sistema che si deve interrogare su come perseguire il fair play, ma anche la competizione corretta che comprende i principi e i lavori per cui siamo un sistema con delle autonomie. Il calcio gode di alcune autonomie, per cui risponde ad alcuni principi anche di lealtà sportiva e di correttezza che, probabilmente, in passato sono stati trascurati: io vorrei che tornasse la supremazia di questi valori. Bisogna tener conto di una parola che spesso viene trascurata, ovvero rispetto, il rispetto delle sentenze, della valutazioni che andranno fatte, il rispetto dell'indipendenza dei giudici, il rispetto di chi paga tutto e magari non compra un calciatore e quindi magari vede i suoi obiettivi di campionato pregiudicati per una scelta sana. Io come ministro dello sport attendo".

 

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