Non solo Juve! Napoli, Roma, Bergamo: giustizia e procure in fermento

La chiusura dei processi sportivi a carico dei bianconeri non sancisce la fine delle turbolenze giudiziarie: si indaga anche a Bologna, Cagliari, Genova, Modena e Udine
Non solo Juve! Napoli, Roma, Bergamo: giustizia e procure in fermento© LAPRESSE

Forse è il caso di fare un attimo di chiarezza: la chiusura dell’inchiesta sugli stipendi e, di conseguenza, dei processi sportivi a carico della Juventus non sancisce affatto la fine delle turbolenze giudiziarie che agitano il calcio italiano. Allo stato dell’arte, infatti, ci sono altre squadre su cui indagano le Procure della Repubblica di mezza Italia, quasi tutte innescate dai faldoni prodotti dai pm torinesi che si sono occupati dell’inchiesta Prisma. È il caso, questo, dei giudici di Bologna, Bergamo, Cagliari, Genova, Modena e Udine. Un capitolo a parte riguarda la Procura di Roma che pare un poco più “avanti” degli altri, tanto è vero che è vero che ha disposto perquisizioni nella sede del club giallorosso e ha inviato avvisi di garanzia ad alcuni dirigenti (il presidente e il vicepresidente Dan e Ryan Friedkin, l’ex proprietario James Pallotta e sette tra dirigenti ed ex dirigenti: il Ceo Pietro Berardi, gli ex ad Umberto Gandini e Guido Fienga, l’ex vice presidente esecutivo ed ex direttore esecutivo Mauro Baldissoni, l’ex responsabile dell’area finanza, amministrazione e controllo del club Francesco Malknecht e l’ex Financial controller Giorgio Francia).

Procura 'attiva' anche a Tivoli

E un’altra Procura attiva è quella Tivoli, competente perché vi sorge la sede della Lazio. Dinamica autonoma, la sua, per mettere sotto inchiesta le operazioni compiute con la Salernitana quando il club campano era ancora di proprietà di Claudio Lotito. Una curiosità che sarebbe interessante approfondire in futuro: le Procure di Roma e Tivoli hanno messo sotto la lente i bilanci degli ultimi 5 anni come è prassi consolidata nella ricerca dei reati fiscali, quella di Torino a carico della Juventus “solo” tre. E poi c’è il capitolo che riguarda il Napoli e che si intreccia a doppio filo con la giustizia francese. La Procura del capoluogo campano ha chiesto un supplemento di sei mesi (le prime perquisizioni a Castel Voluturno risalgono al giugno 2022...) per le indagini sull’acquisto di Osimhen dal Lille e, soprattutto, per l’inserimento nell’affare di quattro contropartite tecniche (Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri): giocatori mai andati in Francia e, anzi, finiti in campionati minori o addirittura spariti dal calcio. Qualcosa, con tempi non certo ansiogeni, si muove comunque anche lì: il 12 aprile la Procura ha infatti disposto una perquisizione, effettuata dagli agenti della Guardia di Finanza, a Torre del Greco nella sede della Turris (Serie C) per acquisire i contratti di Claudio Manzi, difensore ora all’Entella, uno dei quattro entrati appunto nell’affare.

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Osimhen, anomalie su compravendita

Le anomalie su questa compravendita sono state segnalate dai giudici francesi, allertati su ammanchi economici dai nuovi dirigenti del club francese. La questione, peraltro, che aveva già messo in allarme anche la stessa Covisoc, organismo di controllo della Figc. I revisori, infatti, nel 2021 accesero i fari che su ben 62 operazioni complessive tra cui, appunto, quelle relative al centravanti nigeriano. L’apertura del procedimento, già allora avviato dal procuratore federale Chinè, portò all’assoluzione nei due gradi sportivi di tutti gli imputati: 11 club e 59 dirigenti tra cui gli stessi Andrea Agnelli e Aurelio De Laurentiis. Adesso, in Figc, si attendono sviluppi e molte altre società si interrogano anche su di un aspetto per nulla secondario e assai prossimo nei tempi: come ci si dovrà regolare - ora che il calciomercato è alle porte - con le plusvalenze, visto che ci sono le condanne per la Juve ma di norme nemmeno l’ombra?

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Forse è il caso di fare un attimo di chiarezza: la chiusura dell’inchiesta sugli stipendi e, di conseguenza, dei processi sportivi a carico della Juventus non sancisce affatto la fine delle turbolenze giudiziarie che agitano il calcio italiano. Allo stato dell’arte, infatti, ci sono altre squadre su cui indagano le Procure della Repubblica di mezza Italia, quasi tutte innescate dai faldoni prodotti dai pm torinesi che si sono occupati dell’inchiesta Prisma. È il caso, questo, dei giudici di Bologna, Bergamo, Cagliari, Genova, Modena e Udine. Un capitolo a parte riguarda la Procura di Roma che pare un poco più “avanti” degli altri, tanto è vero che è vero che ha disposto perquisizioni nella sede del club giallorosso e ha inviato avvisi di garanzia ad alcuni dirigenti (il presidente e il vicepresidente Dan e Ryan Friedkin, l’ex proprietario James Pallotta e sette tra dirigenti ed ex dirigenti: il Ceo Pietro Berardi, gli ex ad Umberto Gandini e Guido Fienga, l’ex vice presidente esecutivo ed ex direttore esecutivo Mauro Baldissoni, l’ex responsabile dell’area finanza, amministrazione e controllo del club Francesco Malknecht e l’ex Financial controller Giorgio Francia).

Procura 'attiva' anche a Tivoli

E un’altra Procura attiva è quella Tivoli, competente perché vi sorge la sede della Lazio. Dinamica autonoma, la sua, per mettere sotto inchiesta le operazioni compiute con la Salernitana quando il club campano era ancora di proprietà di Claudio Lotito. Una curiosità che sarebbe interessante approfondire in futuro: le Procure di Roma e Tivoli hanno messo sotto la lente i bilanci degli ultimi 5 anni come è prassi consolidata nella ricerca dei reati fiscali, quella di Torino a carico della Juventus “solo” tre. E poi c’è il capitolo che riguarda il Napoli e che si intreccia a doppio filo con la giustizia francese. La Procura del capoluogo campano ha chiesto un supplemento di sei mesi (le prime perquisizioni a Castel Voluturno risalgono al giugno 2022...) per le indagini sull’acquisto di Osimhen dal Lille e, soprattutto, per l’inserimento nell’affare di quattro contropartite tecniche (Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri): giocatori mai andati in Francia e, anzi, finiti in campionati minori o addirittura spariti dal calcio. Qualcosa, con tempi non certo ansiogeni, si muove comunque anche lì: il 12 aprile la Procura ha infatti disposto una perquisizione, effettuata dagli agenti della Guardia di Finanza, a Torre del Greco nella sede della Turris (Serie C) per acquisire i contratti di Claudio Manzi, difensore ora all’Entella, uno dei quattro entrati appunto nell’affare.

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