Serie A all’estero? Casini: “Ne parliamo da anni”. E sui diritti tv…

Le parole del presidente di Lega: "Speriamo che le offerte siano più alte possibile"
Serie A all’estero? Casini: “Ne parliamo da anni”. E sui diritti tv…© /Ag. Aldo Liverani Sas

"Offerte così importanti mostrano interesse verso giocatori, anche della Serie A, che rischiano di portare a una sorta di doping finanziario. Nel caso di club di altri continenti però solo la Fifa può intervenire con delle regole". Sono le parole di Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, a Radio 1, a proposito delle offerte dei club arabi a grandi campioni sia in Italia che in altri paesi europei a partire dall'Inghilterra

"Sono preoccupato relativamente, si va a cicli e poi i risultati delle italiane in Europa quest'anno sono stati molto positivi. In Europa la Uefa è già intervenuta con una sorta di tetto salariale, ma probabilmente bisognerebbe introdurre un salary cap più sofisticato come quello delle leghe professionistiche americane. L'eurocentrismo che caratterizza non solo il mondo del calcio può portare a visioni miopi, ma certo per per ora si tratta di un mercato che si concentra su calciatori ormai avanti nella carriera. Ma questo è un aspetto che va misurato nel tempo" ha aggiunto Casini.

Casini sulla Serie A all'estero e sui diritti tv

A proposito della possibilità di giocare una giornata del campionato di Serie A all'estero: "E' una ipotesi che si discute da anni, anche da altre leghe, guardando ad esempio all'Nba che da anni gioca partite anche in Europa. E' un tema che c'è e che implica un dialogo con Uefa e Fifa, ma è prematuro". Infine, sui diritti tv della Serie A per il ciclo dal 2024 al 2029: "Le offerte basse degli operatori erano fisiologiche, con le trattative private capiremo se riusciremo a chiudere ad un prezzo che i club riterranno conveniente. Se non sarà così si aprirà una fase di negoziazione per un possibile canale di lega, già previsto dal bando. Noi speriamo che le offerte siano più alte possibile, perchè la Serie A non solo finanzia tutto il calcio ma ha anche un carico fiscale del 60% verso il Governo. È una battaglia che non riguarda solo il calcio ma riguarda tutto lo sport italiano".

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