Oggi sono in programma le trattative private della Lega Serie A con Dazn, Sky e Mediaset per cercare di ottenere un rilancio rispetto alle offerte inserite nelle buste aperte nell’assemblea di due settimane fa, inferiori al minimo di 1,15 miliardi fissato da via Rosellini. L’esito di queste negoziazioni sarà valutato dai club nell’assemblea convocata lunedì prossimo per decidere come proseguire: assegnare i diritti tv nazionali 2024-29 in base alle cifre sul tavolo oppure passare all’esame delle sei proposte pervenute da fondi e banche internazionali per supportare economicamente la realizzazione del canale della Lega.
Diritti Tv, Serie A chiamata alla rimonta con l'estero
In agenda ci sono i diritti domestici, ma alcuni particolari del bando per il territorio italiano fanno capire che la vera partita sta diventando quella dei diritti esteri. È la voce di ricavi dove la Serie A deve recuperare terreno rispetto alla concorrenza, visto che le entrate nazionali sono in flessione quasi ovunque, Premier League compresa. Ma il campionato inglese ottiene 2,1 miliardi a stagione all’estero, la Liga spagnola 1,4. La Serie A è ferma a 300 milioni. Un gap che la Lega vuole limare. Si è dotata di nuovi manager per affrontare al meglio il prossimo bando planetario. E ha introdotto nuove previsioni significative già tra le righe dei pacchetti nazionali. Una in particolare dimostra l’attenzione verso il mercato globale, in particolare Medio ed Estremo Oriente. Via Rosellini potrà decidere di collocare quattro delle 16 partitissime, scelte dall’operatore aggiudicatario del pacchetto con più gare, in orari diversi dalle 18 o 20.45 (le finestre classiche delle sfide tra grandi): due alle 12.30 della domenica e due alle 15 del sabato o della domenica. «Nell’ottica di dare maggiore esposizione al campionato a livello internazionale», si legge nel bando. Inoltre la Lega ha giocato di anticipo rispetto a possibili riforme in campo arbitrale.