Kean e il fuorigioco esilarante fischiato in Juve-Verona: così è, se vi frame

Azione pazzesca dell'attaccante bianconero e rete negata dalla tecnologia: per l'ennesima volta decisiva la scelta di quando scattare i fotogrammi
Kean e il fuorigioco esilarante fischiato in Juve-Verona: così è, se vi frame

Al tredicesimo minuto di Juventus-Verona un'incredibile giocata di Kean non passerà alla storia per il gran gol dell'attaccante bianconero ma entrerà nel dossier dei motivi per i quali l'utilizzo della tecnologia continua a decidere il calcio in una stanzetta e non in campo. L'1-0 juventino dura un minuto, il tempo per il Var Nasca di confermare al direttore di gara Feliciani che il giocatore  si trovava in posizione di fuorigioco, rete annullata e si riparte con un calcio di punizione per gli ospiti. E fino a qui.

Il pallone della Serie A non ha il chip come per i Mondiali

Poi però arrivano le immagini, e i dubbi che c'erano sulla decisione rimangono: la ricostruzione grafica mostra un pezzo esterno del piede di Kean, forse addirittura un pezzo del tacchetto, nell'ordine dei millimetri oltre quello dell'avversario, una roba che si fa fatica a digerire, quasi come se stessimo parlando dei lacci degli scarpini in offside. E restano i dubbi, tanti, sul fotogramma scelto per disegnare questa 'irregolarità', perché si gioca tutto non su secondi, ma su frammenti parziali di un istante. E il pallone della Serie A non ha il chip dentro come quello dei Mondiali, che registra il momento esatto del contatto del piede.

"Latenza di mezzo secondo": ma è attendibile uan tecnologia così?

Il general manager di HawkEye - che fornisce la tecnologia alla Serie A - spiegava a gennaio scorso come funziona il tutto in conferenza stampa:  “Il sistema si basa sul tracciamento dei giocatori con otto telecamere dedicate che si aggiungono a un broadcast di tracciare fino a 29 punti del corpo avendo una precisione più alta rispetto a quella attuale. Il sistema - qui il passaggio chiave -  traccia la palla anche in tempo reale con un tempo di latenza di 0.5 secondi”. Mezzo secondo, appunto, che in un caso come questo significa forse mezzo metro o anche di più. Quanto è attendibile la tecnologia in questa maniera?

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Kean, altro gol annullato: il calcio così è un altro sport

Nel secondo tempo, per non farsi mancare nulla, il Var Nasca corre a chiamare di nuovo il direttore di gara per far annullare la seconda rete bianconera, ancora di Kean a conclusione di un'azione iniziata proprio dal 18 juventino. Il motivo? Una presunta scorrettezza da parte di Kean su Faraoni ad inizio azione. Ma qui c'è un altro problema che andrebbe messo sul tavolo di chi dirige le gare, quello di valutare questo sport non più come fatto di contatti fisici ma come uno sport dove ogni contatto diventa fallo.

E questo succede quando si va a rivedere un'azione che a velocità di gioco era un contatto veniale, anche con una discreta sceneggiata del giocatore veronese, e che invece vivisezionata al fotogramma diventa ovviamente ingigantita e da fischiare. Ma questo è un cambio di paradigma radicale che va affrontato per capire che cosa si vuole che diventi il calcio. Poi però una sbracciata ancora peggiore, di Folorunsho, in area, su Chiesa, viene serenamente ignorata dall'arbitro: due pesi e due misure.

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Al tredicesimo minuto di Juventus-Verona un'incredibile giocata di Kean non passerà alla storia per il gran gol dell'attaccante bianconero ma entrerà nel dossier dei motivi per i quali l'utilizzo della tecnologia continua a decidere il calcio in una stanzetta e non in campo. L'1-0 juventino dura un minuto, il tempo per il Var Nasca di confermare al direttore di gara Feliciani che il giocatore  si trovava in posizione di fuorigioco, rete annullata e si riparte con un calcio di punizione per gli ospiti. E fino a qui.

Il pallone della Serie A non ha il chip come per i Mondiali

Poi però arrivano le immagini, e i dubbi che c'erano sulla decisione rimangono: la ricostruzione grafica mostra un pezzo esterno del piede di Kean, forse addirittura un pezzo del tacchetto, nell'ordine dei millimetri oltre quello dell'avversario, una roba che si fa fatica a digerire, quasi come se stessimo parlando dei lacci degli scarpini in offside. E restano i dubbi, tanti, sul fotogramma scelto per disegnare questa 'irregolarità', perché si gioca tutto non su secondi, ma su frammenti parziali di un istante. E il pallone della Serie A non ha il chip dentro come quello dei Mondiali, che registra il momento esatto del contatto del piede.

"Latenza di mezzo secondo": ma è attendibile uan tecnologia così?

Il general manager di HawkEye - che fornisce la tecnologia alla Serie A - spiegava a gennaio scorso come funziona il tutto in conferenza stampa:  “Il sistema si basa sul tracciamento dei giocatori con otto telecamere dedicate che si aggiungono a un broadcast di tracciare fino a 29 punti del corpo avendo una precisione più alta rispetto a quella attuale. Il sistema - qui il passaggio chiave -  traccia la palla anche in tempo reale con un tempo di latenza di 0.5 secondi”. Mezzo secondo, appunto, che in un caso come questo significa forse mezzo metro o anche di più. Quanto è attendibile la tecnologia in questa maniera?

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