Piccinini torna a dirigere in Serie A dopo quanto successo in Genoa-Milan e viene scelto nuovamente per una grande squadra. L’arbitro di Forlì è stabile in massima categoria ormai da quattro anni; se vuole scalare le gerarchie deve per forza alzare il livello in partite come questa.
Tecnico e disciplinare
Gli episodi più controversi della partita riguardano dei possibili falli di mano. Nessuna irregolarità da parte di Kostic nell’area del Cagliari: il braccio è attaccato al corpo. Resta invece qualche dubbio su un tocco di Augello dopo il colpo di testa di Rugani: se il braccio destro, quello del primo contatto, è dentro alla sagoma, il sinistro è piuttosto largo. Regolare invece il gol del 2-0: Luvumbo protesta (e viene ammonito), ma Rugani sembra impattare il pallone con l’addome prima e col petto sul secondo tocco. Piccinini chiude con ventidue falli fischiati e quattro gialli. Dal punto di vista disciplinare però non convince del tutto. Anzitutto manca un fallo per una sbracciata ai danni di Mckennie nel finale. Inoltre Piccinini lascia nel taschino un netto giallo per Bremer (gomitata a Lapadula).
Personalità e controllo
Per tutta la durata del match dello Stadium, Piccinini prova a sedare le proteste anche con i cartellini. Prova a gestire gli animi rimanendo fedele al suo stile.