Rocchi, le difficoltà prima di Inter-Juve
Inter-Juventus è già di per sé una delle partite più importanti in ogni stagione, se non la più importante. Figuriamoci quest’anno, visto che potrebbe valere una fetta di scudetto. Eppure il match di San Siro, in programma domenica sera, arriva in uno dei momenti più delicati per la classe arbitrale. Non solo il servizio de Le Iene, che getta discredito sull’intera categoria, ma anche la valutazione difforme di episodi analoghi, tutto ciò che ne consegue in termini di polemiche e di futili sospetti: elementi che hanno messo in seria difficoltà il designatore Gianluca Rocchi. Mi sento in dovere di dire la mia su questa situazione particolarmente problematica: credo di poter garantire che tutta la pantomima televisiva de Le Iene sia legata a una mossa politica, e non abbia nulla a che fare con l’aspetto tecnico. Gli arbitri dovrebbero pensare a fare il loro mestiere, come sostengo da tempo, astenendosi da questioni politiche. Fa bene il presidente federale Gabriele Gravina a richiedere un intervento della Procura per chiarire chi ci sia davvero dietro a tutto questo.
La dietrologia che fa male al nostro calcio
Per quanto mi riguarda, ho provato un forte imbarazzo di fronte allo scenario di un arbitro che si sia veramente mascherato voce e viso per apparire in trasmissione: un direttore di gara dovrebbe essere garante delle regole e della terzietà. Il secondo punto è però il più importante: il tema della politica rischia di sviare dal focus, da quello che è la questione realmente centrale al momento, l’uniformità di giudizio. Una chimera, ma anche l’unico requisito possibile per garantire la credibilità. Nulla c’entra la dietrologia che storicamente fa discutere gli appassionati di calcio: sono concetti che fanno solo male al nostro calcio, soprattutto alla vigilia di una sfida così importante, dove conterebbe solo lo spettacolo. Che peso ha l’opinione pubblica nel mondo arbitrale? Sicuramente ha un peso, così come lo ha anche quella delle società e degli addetti ai lavori. La critica, se non strumentale ma costruttiva, è sempre d’aiuto se non fondamentale in un percorso di crescita.