TORINO - Ariedo Braida, Inter-Juve è anche la sfida tra Marotta e Giuntoli, 2 dirigenti che lei conosce bene...
«Dove ci sono i dirigenti bravi i club vanno bene: il calcio, a volte, ha bisogno di competenze e loro ne sono l’esempio. Sia Marotta sia Giuntoli stanno facendo un lavoro meraviglioso, insieme con i loro collaboratori. Non è un caso che i club dove loro hanno lavorato e lavorano vanno sempre bene, semplicemente sono bravi».
Operano però in maniera diversa.
«Sì, hanno un approccio differente. Giuntoli predilige l’aspetto tecnico, nessuno come Marotta conosce invece il palazzo. Le loro filosofie sono legate anche ai club che appartengono: Marotta ha fatto dei colpi incredibili con i parametri zero, Giuntoli ha costruito una Napoli meraviglioso e adesso alla Juve punta sui giovani».
Lavorano in una situazione non facile viste le difficoltà economiche nel fare mercato.
«E proprio qui sta la loro bravura: hanno creatività e sanno trovare le soluzioni in un mondo, quello del calcio, imprevedibile. Ribadisco, le squadre vanno bene dove ci sono dirigenti bravi. Guardate il Monza con l’esperienza infinita di Galliani».
L’interesse dell’Inter verso Rabiot può essere considerata una manovra di disturbo alla vigilia dello sconto diretto?
«Fa parte del gioco, delle strategie, del mestiere. Tutto è possibile».
Del resto, la Juve ha beffato l’Inter con Djaló e Bremer...
«Le ripicche, le scaramucce possono succedere quando due società vanno sullo stesso giocatore. E quando lo si prende è sempre bravo: sarà il tempo a dirci se lo è davvero e se la strategia del dirigente è stata vincente».