Chievo, Sassuolo e... Dalle isole felici all’isola che non c’è

Le piccole realtà per anni hanno costruito grandi cose: veneti ed emiliani hanno persino centrato l’Europa, il Cittadella ha sfiorato per due volte la Serie A

Tempi duri per quei club che per anni sono stati definiti le isole felici del calcio italiano, i piccoli mondi antichi nei quali si poteva costruire qualcosa di grande senza pressioni, basandosi su organizzazione, compattezza, unità d'intenti. Anche con pochi tifosi, club come Chievo e Sassuolo hanno raggiunto persino l'Europa, il Cittadella ha sfiorato per due volte la Serie A e l'Albinoleffe è rimasto in cadetteria per nove anni consecutivamente. Il Sassuolo (40.000 abitanti nella provincia di Modena) è in serie A dal 2013 e già tre anni dopo chiudeva al sesto posto (allenatore Eusebio Di Francesco) qualificandosi alla fase a gironi dell'Europa League. Un risultato clamoroso. Quest'anno le cose stanno andando malissimo: penultimo posto, una serie aperta di quattro sconfitte consecutive, sette nelle ultime otto, la vittoria più recente è quella del 6 gennaio per 1-0 sulla Fiorentina. Domani il match interno con il Frosinone maleodora di ultima spiaggia. La società non è abituata a cambiare allenatore (anche se ogni tanto capita: nel 2013-14 venne provata per quattro giornate la carta Malesani, ma iniziò e finì Di Francesco, nel 2017-18 Iachini salì in corsa sul carro che Bucchi non riusciva a governare), ma dopo l'allontanamento di Dionisi, il debutto di Ballardini, in seguito all'interim di Bigica non ha dato frutti sperati nel debutto perso a Verona in un cruciale scontro diretto. 

I miracoli Cittadella, Albinoleffe e Chievo

A Cittadella (20.000 abitanti, nella provincia di Padova) la serie B è una piacevole abitudine (17 campionati negli ultimi 24 anni) e dal 2016 al 2021 i veneti sono andati sempre ai playoff, perdendo per due volte la finale in modi quantomeno rocamboleschi. Dopo due anni nei quali è stata raggiunta "solo" la salvezza, si pensava che questo fosse l'anno del ritorno ai grandi sogni e invece il "Citta" sta vivendo il momento più delicato di sempre: serie aperta di otto sconfitte consecutive, record negativo in cadetteria per il club granata. Il presidente Gabrielli e il diesse Marchetti per adesso tengono duro su Gorini, anche perchè la squadra è comunque ancora ottava in classifica (con il Modena) e quindi in zona play off, ma domani a Cosenza l'emorragia andrà assolutamente interrotta altrimenti si potrebbe assistere anche ad un esonero da parte di una società che negli ultimi 28 anni ha avuto solo cinque allenatori: Glerean, Maran, Foscarini, Venturato e appunto Gorini. Che qualcosa non stesse più andando per il verso giusto in queste "piccole isole fortemente felici" lo si era capito negli anni scorsi. Il miracolo Chievo (un quartiere di Verona da 4500 anime) è finito nel 2021 quando la società, in serie B, fu esclusa da tutti i campionati professionistici per inadempienze tributarie. La famiglia Campedelli, che fece fortuna con i pandori, riuscì a tenere il Chievo in A dal 2001 al 2019 con una sola retrocessione e immediata risalita. Di più: clamorosi furono le due partecipazioni alla Coppa Uefa e un preliminare di Champions League. L’Albinoleffe, seconda squadra di Bergamo (l’unione di due paesi da 18000 più 5000 abitanti), fu promosso in serie B per la prima volta nel 2003, rimanendoci per nove anni. L’obiettivo è, prima o poi, tornare lì, ma attualmente la squadra è in C a metà classifica. In compenso sono riusciti a costruirsi uno stadio di proprietà: l’Albinoleffe Stadium a Zanica. Un base di rinascita.

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