Il Toro, Dovbyk e il Bologna
Qual’è l’acquisto che la stuzzica di più? «Direi Dovbyk: l’anno scorso mi avevano molto colpito i due esterni del Girona, mentre il centravanti mi sembrava uno che la buttasse solo dentro. Poi però ho cominciato a notare che c’erano delle qualità in lui. Naturalmente dico Morata che è un giocatore che ha un’attitudine pazzesca e può spingere tanto un Milan che da quando ha smesso Ibrahimovic non ha più avuto un giocatore con quella leadership».
C’è spazio per un’altra sorpresa come quella prodotta dal Bologna nell’ultimo campionato?
«Sono curioso di vedere la Fiorentina, però davanti ha almeno sei squadre più forti, Milan, Inter, Juve, Napoli, Atalanta e Roma. Anzi piuttosto, se ne parla poco ma ci sarà una bella lotta per entrare in Champions che è l’obiettivo minimo per tutte quelle squadre».
Cosa manca al Torino per fare il salto?
«Sono rimasto davvero male quando Cairo ha venduto Buongiorno, per me è stata una sorpresa perché pensavo che un giocatore così dovesse rimanere per tanti anni e intorno a lui crescesse tutta la squadra. Il fatto di decidere di vendere il miglior giocatore che si ha in casa dà un messaggio. E il messaggio è che questo sarà il Torino per i prossimi anni: a me spiace dirlo perché sono un ammiratore di Cairo per una serie di motivi, ma la cessione di Buongiorno proprio non l’ho capita».
Via Juric, è arrivato Vanoli, altro uomo nuovo nella nostra Serie A...
«L’anno scorso a Venezia ha dimostrato di essere un grande allenatore. E poi Paolo è un uomo di Conte e quando arrivi da quella scuola secondo me qualcosa hai. Magari io sono un po’ “deviato” dall’ammirazione che ho per Antonio e di conseguenza per i suoi discepoli».
Qual è infine il giocatore che pensa possa esplodere nel prossimo campionato?
«Io, per una serie di motivi, faccio il tifo per Zaniolo: perché è un ragazzo italiano, perché torna a casa e perché ci serve qualche talento che prenda in mano la Nazionale. Noi non possiamo finire un Europeo come accaduto quest’anno, noi abbiamo bisogno di sognare, come ci ha fatto sognare Mancini a Wembley. E poi Zaniolo è una bella scommessa pure per Gasperini: se riesce a rilanciare anche lui dopo Scamacca, bisogna dargli il premio di allenatore del secolo».
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