La nuova Lazio con in panchina la terza vecchia conoscenza della Juventus dopo Maurizio Sarri e Igor Tudor, quel Marco Baroni protagonista la scorsa stagione della miracolosa salvezza del Verona, inizia il campionato con un successo in rimonta all'Olimpico contro il Venezia. I lagunari di Eusebio Di Francesco sfruttano un errore di Rovella, altro ex bianconero, e sbloccano il risultato dopo soli tre minuti con una magia di Andersen. Il vantaggio, però, dura appena otto giri di lancetta, quando Castellanos approfitta di un incredibile svarione di Svoboda. Quindi, il calcio di rigore trasformato da Zaccagni al 44' vale il sorpasso, mentre l'autorete di Altare sul traversone teso di Lazzari fissa il risultato sul definitivo 3-1. La Roma, invece, con Soulé in campo dal 1' e Dybala subentrato nella ripresa, non va oltre lo 0-0 a Cagliari: De Rossi schiera nella ripresa una formazione a trazione ultra-offensiva, ma le speranze giallorosse s'infrangono sulla traversa colpita da Dovbyk (così come quelle rossoblù su quella fatta tremare, poco dopo, da Marin) e sul gol annullato a Lorenzo Pellegrini per fuorigioco.
Lazio-Venezia 3-1, la cronaca
Gli uomini di Eusebio Di Francesco passano in vantaggio già al 3', quando Rovella manca il controllo in area e lascia la palla a Ellertsson, pronto a servire Andersen che trova un bel destro a giro all'angolino. La Lazio prova a ritrovare ordine partendo da un possesso palla che, però, è lento, ma un'ingenuità di Svoboda favorisce il recupero palla di Castellanos, che poi fulmina Joronen: 1-1 all'11'. I biancocelesti prendono ancora più coraggio e cominciano a vedersi anche i primi lampi di Zaccagni. Il Venezia non resta a guardare: al 30' Gytkjaer arriva in ritardo all'appuntamento con il tiro-cross di Zampano. Castellanos sfiora la doppietta con un colpo di testa da centro area e l'attaccante argentino è protagonista sul finire di frazione, quando anticipa Sverko e conquista il rigore che viene trasformato da Zaccagni. Prima dell'intervallo c'è tempo anche per un tentativo di Marusic, su cui Joronen si fa trovare pronto. Il portiere del Venezia è protagonista anche in avvio di ripresa, quando un tiro da fermo di Zaccagni da fuori area trova la deviazione di un difensore: l'estremo difensore è reattivo nel toccare la palla quel tanto che basta per mandarla sulla traversa. Con il passare dei minuti, cala l'intensità della Lazio, che soffre l'ingresso di Haps: l'esterno è anche protagonista di un bel triangolo con Ellertsson, ma fallisce l'appuntamento con il gol. Le sortite offensive del Venezia creano anche attimi di scompiglio nell'area biancoceleste, con la difesa di casa che fatica a liberare. Al 78', ancora Haps salta diversi difensori, trovando poi la chiusura di un attento Provedel. Ma in un lampo la Lazio trova verticalità con Dele-Bashiru (positivo al debutto) e Guendouzi, liberando poi la discesa di Lazzari sulla fascia: il suo cross rasoterra, destinato a Tchauona, viene deviato da Altare, che per provare l'anticipo manda il pallone nella propria porta. C'è ancora tempo per un palo colpito da Castellanos e per la grande parata di Provedel a tempo scaduto, ma il risultato non cambia più.
Cagliari-Roma 0-0, la cronaca
De Rossi si affida dal 1' ai nuovi acquisti Le Fee, Soulé e Dovbyk, ma nel primo tempo l'unico brivido offensivo della Roma è uno stop sbagliato di Scuffet che recupera appena in tempo per evitare l'autogol alla mezz'ora. Molto più sbarazzino il Cagliari. Al 41' Marin ci prova dalla distanza, ma trova l'attenta risposta di Svilar. Quattro minuti dopo è Piccoli a tentare il tiro da fuori area, ma in questo caso la conclusione è fuori misura. Per la prima parata di Scuffet bisogna aspettare il 48' e il sinistro sul primo palo di Soulé: l'estremo difensore sardo fa buona guardia. Al 55' la Roma sfiora l'1-0: Zalewski scarica dalla destra, Dovbyk fa velo per Pellegrini, ma sul tiro a botta sicura del capitano giallorosso c'è l'intervento prodigioso di Scuffet. Il Cagliari torna a farsi vedere al 59': Luvumbo col doppio passo trova lo spazio per il cross, Marin con la volée non inquadra lo specchio. La prima mossa di De Rossi è Baldanzi per Le Fee. Al 69' invece è il turno di Dybala che prende il posto di Zalewski. Con l'argentino in campo la Roma sposta Soulé a sinistra e Baldanzi tra le linee. La Joya accende subito la luce: cross al 79' per Dovbyk che prende posizione ma di testa colpisce solo la traversa. La seconda traversa la colpisce il Cagliari: Marin calcia dal limite, Svilar smanaccia sul legno, poi Piccoli è impreciso. Nel finale di fuoco c'è spazio per una parata di Scuffet su Dovbyk con gol annullato per fuorigioco a Pellegrini sul tap-in e per una serie di continui di capovolgimenti di fronte, ma alla fine il risultato non cambia.