L'esempio della Juve
Ma a furia di accettare questa situazione, il calcio perde credibilità e se ci sono problemi che creano danni economici più diretti e concreti al sistema, la notizia che la più alta dirigente della Roma, peraltro di fama internazionale, sia messa sotto scorta non aiuta l’immagine del nostro calcio, così come gli scontri di Genova o il razzismo che si annida in certi stadi. E, comunque, il problema è prima di tutto etico: come si fa a tollerare, in un Paese civile, che esistano delle zone franche in cui niente è punibile e che queste zone franche siano adiacenti allo sport?
In Italia ci sono esempi di società che hanno rotto l’omertà e dato il loro contributo concreto per estirpare la malavita delle curve. L’esempio più eclatante e recente lo ha dato la Juventus, con le denunce effettuate nell’ambito dell’inchiesta “Alto Piemonte” sulla ‘Ndrangheta piemontese. Il club ne ha pagato pesantemente le conseguenze, tra le altre cose in termini di calore dello Stadium. La sensazione, brutta, è che la Juventus sia rimasta isolata, lasciata sola dal calcio, e che quella decisione di aprire un fronte per risolvere questo problema non abbia avuto neanche un alleato. E quindi restiamo così, nascondendo la cronaca nera sotto il tappeto verde. Non è successo niente, circolare.
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