Genoa-Juventus 0-3: si sveglia Vlahovic, Motta riprende a correre ed è primo!

Un tempo di sofferenza, poi i bianconeri stappano un Ferraris svuotato dal Prefetto: di nuovo tre reti, Dusan capocannoniere e vetta in solitaria
Genoa-Juventus 0-3: si sveglia Vlahovic, Motta riprende a correre ed è primo!© ANSA

Al primo snodo cruciale della stagione, con la pressione a livelli massimi, la Juventus stappa il Ferraris con la seconda doppietta stagionale di Vlahovic e si prende, almeno per una notte, la vetta solitaria della classifica di Serie A. Dai 3-0 agli 0-0 per tornare ai 3-0, con l'altro sigillo di un bentornato Conceicao alla prima gioia in bianconero: il portoghese si propone così per una maglia da titolare per la sfida Champions a un Lipsia in condizioni stellari, insieme al bomber serbo che passa da corpo problematico dell'attacco al titolo di capocannoniere della Serie A in comproprietà con Thuram, Retegui e Pulisic.

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Il primo tempo inizia in maniera surreale, per il silenzio dello stadio svuotato dal Prefetto che ricorda in maniera sinistra i tempi del Covid e per la decisione di Colombo di fischiare contro McKennie un fallo solare subito dal texano a ridosso dell'area di rigore rossoblù. Miretti prova a lasciare un ricordo velenoso su punizione, Gilardino perde Badelj per infortunio - e la sua regia attenta nel tenere i ritmi bassi - Vlahovic si fa vedere solo su calcio piazzato alto. Fagioli unico a provarci da fuori, un paio di spazzate difensive genoane e un'accelerata di Nico Gonzalez smanacciata da Gollini sono gli highlights poveri dei primi 45', insieme all'intervento a martello di Frendrup sullo stesso Nico, tanto brutto da vedere quanto non da rosso per il regolamento. Motta pesca ancora bene con Rouhi, che non va a segno all'esordio da titolare come Mbangula e Savona ma gioca una partita diligente e non fa mai soffrire dalla sua parte: record per la Juve, imbattuta oltre i 500 minuti da inizio campionato (migliore inizio di una squadra da trent'anni a questa parte in Serie A) però i problemi sono davanti.

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La mossa di Motta a inizio ripresa non è una sostituzione ma un cambio di ruolo: Kalulu laterale a destra con Danilo spostato al centro, regalata vivacità e energia alla fascia e accelerata la manovra bianconera. L'intensità al massimo carica di tensione gli avversari e De Winter commette lo sbaglio fatale dopo tre minuti, facendosi sorprendere da un mancato controllo di Yildiz in area: mano plateale e rigore solare che Colombo non può non fischiare. Dal dischetto Vlahovic è glaciale nel firmare il vantaggio e sbloccare così una carenza da gol che iniziava davvero a cronicizzarsi. Partita sbloccata, Genoa ora costretto a rischiare e con gli spazi aperti la Juve di Motta ha ben altra pericolosità, trovando il 2-0 pochi minuti più tardi: verticalizzazione geniale di Koopmeiners per Dusan, come quella regalatagli da Nico Gonzalez a Empoli: stavolta il serbo è più lucido e Gollini non esce a chiudergli lo specchio come Vasquez, risultato diagonale spietato e preciso e 2-0 sul tabellino. Quattro reti per il nove bianconero, ora capocannoniere del campionato, ed esultanza polemica a scacciare chiacchiere e fantasmi.

Conceicao, prima gioia Juve: altro tris per Motta

Motta sigilla tutto a mezz'ora dalla fine: dentro Conceicao per Nico ma soprattutto Douglas Luiz per McKennie, il brasiliano è il silenziatore alla partita che si incanala verso una comoda vittoria scandita dagli ingressi di Savona, Cambiaso e Thuram e impreziosita da una serie di occasioni: sprecate di testa quelle del neoentrato Khephren e di Vlahovic, che perde il treno della tripletta, finalizzata quella splendida nel finale che porta il portoghese al 3-0 definitivo, suggellando con la sua prima gioia bianconera il ritorno in campo dopo l'infortunio. E così, con un altro tris sul tavolo verde, Motta si presenta con la sua - al momento - Invincible Armada in quel di Lipsia, per il secondo impegno europeo bianconero.

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Al primo snodo cruciale della stagione, con la pressione a livelli massimi, la Juventus stappa il Ferraris con la seconda doppietta stagionale di Vlahovic e si prende, almeno per una notte, la vetta solitaria della classifica di Serie A. Dai 3-0 agli 0-0 per tornare ai 3-0, con l'altro sigillo di un bentornato Conceicao alla prima gioia in bianconero: il portoghese si propone così per una maglia da titolare per la sfida Champions a un Lipsia in condizioni stellari, insieme al bomber serbo che passa da corpo problematico dell'attacco al titolo di capocannoniere della Serie A in comproprietà con Thuram, Retegui e Pulisic.

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Il primo tempo inizia in maniera surreale, per il silenzio dello stadio svuotato dal Prefetto che ricorda in maniera sinistra i tempi del Covid e per la decisione di Colombo di fischiare contro McKennie un fallo solare subito dal texano a ridosso dell'area di rigore rossoblù. Miretti prova a lasciare un ricordo velenoso su punizione, Gilardino perde Badelj per infortunio - e la sua regia attenta nel tenere i ritmi bassi - Vlahovic si fa vedere solo su calcio piazzato alto. Fagioli unico a provarci da fuori, un paio di spazzate difensive genoane e un'accelerata di Nico Gonzalez smanacciata da Gollini sono gli highlights poveri dei primi 45', insieme all'intervento a martello di Frendrup sullo stesso Nico, tanto brutto da vedere quanto non da rosso per il regolamento. Motta pesca ancora bene con Rouhi, che non va a segno all'esordio da titolare come Mbangula e Savona ma gioca una partita diligente e non fa mai soffrire dalla sua parte: record per la Juve, imbattuta oltre i 500 minuti da inizio campionato (migliore inizio di una squadra da trent'anni a questa parte in Serie A) però i problemi sono davanti.

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