Al primo snodo cruciale della stagione, con la pressione a livelli massimi, la Juventus stappa il Ferraris con la seconda doppietta stagionale di Vlahovic e si prende, almeno per una notte, la vetta solitaria della classifica di Serie A. Dai 3-0 agli 0-0 per tornare ai 3-0, con l'altro sigillo di un bentornato Conceicao alla prima gioia in bianconero: il portoghese si propone così per una maglia da titolare per la sfida Champions a un Lipsia in condizioni stellari, insieme al bomber serbo che passa da corpo problematico dell'attacco al titolo di capocannoniere della Serie A in comproprietà con Thuram, Retegui e Pulisic.
Marassi, atmosfera surreale. Motta, il record è dietro
Il primo tempo inizia in maniera surreale, per il silenzio dello stadio svuotato dal Prefetto che ricorda in maniera sinistra i tempi del Covid e per la decisione di Colombo di fischiare contro McKennie un fallo solare subito dal texano a ridosso dell'area di rigore rossoblù. Miretti prova a lasciare un ricordo velenoso su punizione, Gilardino perde Badelj per infortunio - e la sua regia attenta nel tenere i ritmi bassi - Vlahovic si fa vedere solo su calcio piazzato alto. Fagioli unico a provarci da fuori, un paio di spazzate difensive genoane e un'accelerata di Nico Gonzalez smanacciata da Gollini sono gli highlights poveri dei primi 45', insieme all'intervento a martello di Frendrup sullo stesso Nico, tanto brutto da vedere quanto non da rosso per il regolamento. Motta pesca ancora bene con Rouhi, che non va a segno all'esordio da titolare come Mbangula e Savona ma gioca una partita diligente e non fa mai soffrire dalla sua parte: record per la Juve, imbattuta oltre i 500 minuti da inizio campionato (migliore inizio di una squadra da trent'anni a questa parte in Serie A) però i problemi sono davanti.