"Juve-Lazio, ecco che succederà"
A cominciare da sabato con la Lazio.
"Certo, arriviamo proprio a questo discorso. Vediamo come arrivano i giocatori dalle Nazionali. La Lazio ha preso elementi non con grande fantasia ma con corsa, dinamica, di gamba: passaggio e corsa verticali, gioco pulito, esterni alti ed esterni bassi, con Castellanos che si è liberato dall’ombra di Immobile e con Dia che porta verticalità. Tutti lottano, sono reattivi, tanti calciatori in passato hanno lottato per la salvezza: questa Lazio sembra una squadra di soldati. Anche i veterani della squadra si sono caricati dopo i primi risultati e gli avversari stanno cadendo tutti nella trappola. Tutti dicono 'si può battere', si espongono, si scoprono e rischiano di prendere gol, come è successo all’Empoli. Tante cadono nella ragnatela: se anche la Juve dovesse impostare la gara così, rischierebbe grosso. Ma dubito che Thiago Motta si scopri: semmai è la Juve che riparte, con armi simili. Però la Lazio è molto pericolosa soprattutto in questo momento: vediamo quanto durerà, sono giocatori che puntano tutto sulla resistenza e quindi nel lungo periodo è da vedere. Ma è una bella realtà".
Ha parlato di una Lazio con giocatori abituati a lottare, anche partendo da categorie inferiori. Ma anche l’allenatore ha questa storia e sta stupendo tutti.
"Baroni è lo specchio della squadra: si vede la voglia, anche da come esulta. Si sta prendendo un palcoscenico meritato. È un allenatore che è arrivato un po’ tardi, ha fatto tanta gavetta: ha sempre avuto principi di gioco, si vede che i risultati che sta ottenendo sono frutto di metodologia, attenzione, atteggiamento. Con Luis Alberto, Milinkovic Savic, Felipe Anderson c’era più qualità, ma anche un gioco più compassato. Ora la squadra aggredisce alta, occupa bene gli spazi, ha un carattere diverso: tutto ciò viene dal lavoro dell’allenatore, poi saranno i risultati a definire il giudizio".