Pagina 2 | Spaccatura totale in Serie A. Intanto Gravina passa all’attacco e denuncia

Tutti assicurano che l’atmosfera è rimasta tutto sommato pacata, ma è ormai chiaro che nella Lega di Serie A è in atto una spaccatura relativa al possibile ricorso contro la modifica dello Statuto della Federcalcio. Già in mattinata erano arrivate alla segreteria della Lega le lettere di undici club contrari a questo ricorso: Atalanta, Bologna, Como, Fiorentina, Inter, Juventus, Monza, Parma, Roma, Udinese e Venezia. Il 4 novembre era già arrivata una prima indicazione con otto società a votare contro, mentre dodici si erano astenute. Di queste a non aver preso posizione stavolta è stato il Cagliari. La videoconferenza che era stata indetta per ieri alle ore 19 è diventata quindi zoppa, perché mancava la maggioranza per votare e depositare un ricorso a nome della Lega di A.

“L’inutilità” del voto

All’Assemblea non è rimasto quindi che prendere atto dell’inutilità del voto, che sarebbe stato scontato. Sono state comunque esposte le due posizioni e si è deciso di aspettare che a questo punto sia il Coni ad esprimersi, così come prevedono le norme: appare scontata l’approvazione della modifica dello Statuto da parte della Figc. Le venti società di Serie A hanno quindi deciso di tornare a riunirsi il 22 novembre. Resta solo da capire se l’atmosfera si manterrà tutto sommato civile, oppure se le posizioni andranno ad inasprirsi considerando che sulla riva opposta del fiume a chi ieri ha spedito le lettere ci sono comunque anche club come Milan, Napoli, Torino e soprattutto Lazio, con il combattivo Claudio Lotito: tutte società che potrebbero tornare a far sentire forte la loro voce. A inizio novembre, l’assemblea della Figc aveva approvato le modifiche allo Statuto federale presentate dal presidente, Gabriele Gravina. I delegati avevano votato esprimendosi sulle proposte articolo per articolo, tutte approvate ad ampia maggioranza. Erano state dichiarate inammissibili tutte le modifiche allo Statuto avanzate dalla Lega Serie A, in quanto superate dall’approvazione delle modifiche proposte dal presidente federale.

I cambiamenti in ballo

Con questi cambiamenti, la Serie A avrebbe un peso elettorale maggiore, passando da 3 a 4 consiglieri federali con un aumento dal 12 al 18%. Sarebbe minima invece la modifica per la Serie B (da 1 a 2 consiglieri, dal 5 al 6%), anche peggio per la Lega Pro (da 2 a 1, dal 17 al 12%) e per l’associazione Arbitri (da 1 a 0 consiglieri), mentre resterebbe invariata la situazione per Serie D (6 consiglieri e 34% di peso elettorale), Assoallenatori (2 consiglieri, 10% di peso elettorale) e Assocalciatori (4 consiglieri e 20% di peso elettorale).

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Gravina denuncia Floridi per il reato di calunnia

È lotta continua tra Gabriele Gravina ed Emanuele Floridi. Quest’ultimo, esperto di marketing, dopo essere stato collaboratore e amico proprio di Gravina, è ormai considerato uomo fidato di Claudio Lotito nella faida in atto tra il presidente della Figc e quello della Lazio, già consigliere federale e componente del comitato di presidenza della Figc. Da più organi di formazione era stato riportato che Floridi, interrogato dalla Procura di Perugia, dichiarò che Gravina "avrebbe dovuto incassare una percentuale sulla cessione dei diritti tv della Lega Pro e questa cifra gli doveva essere versata da Bogarelli ovviamente non in modo formale". Questioni del passato, quando Gravina era appunto presidente della Lega Pro (incarico ricoperto fino a ottobre 2018) e che tirarono in ballo anche Marco Bogarelli, titolare della società Isg, presidente di Infront, per anni dominus dei diritti televisivi in Italia e deceduto nel 2021 per una complicazione derivante dal Covid. Un’accusa di aver intascato una tangente, tramite una compravendita di libri antichi di proprietà di Gravina, che il presidente della Federcalcio non può accettare perchè la ritiene falsa.

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Gravina-Floridi: il botta e risposta dei legali

Ecco quindi il nuovo comunicato, l’ennesimo di questa vicenda, giunto ieri da Leo Mercurio e Fabio Viglione, legali di Gabriele Gravina: "Abbiamo ricevuto il mandato dal Presidente della Figc Gabriele Gravina per predisporre la denuncia per calunnia nei confronti di Emanuele Floridi in relazione alle false accuse contenute nell’attività di dossieraggio 'al solo fine di arrecargli danno' così come individuato nell’indagine condotta dalla Procura di Perugia. Menzogne che continuano ad essere diffuse con insistenza da alcuni organi di informazione e che stanno accreditando vere e proprie fantasie in danno del nostro assistito, ignorando finanche il provvedimento assunto dal gip di Roma, che oltre a ritenere totalmente insussistenti qualsiasi reato in capo al Presidente Gravina, ha messo in evidenza l’inattendibilità del Floridi, segnalando per altro le palesi contraddizioni nelle quali era caduto".

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"Diffamazione e toni intimidatori"

Pronta la risposta degli avvocati (studio Marcello Elia) di Emanuele Floridi: "In riferimento al comunicato stampa del dottore Gabriele Gravina, leggiamo per la quinta volta di annunci di querele o denunce, di cui mai abbiamo avuto evidenza. Ribadiamo che il nostro assistito non ha partecipato a complotti e risponderà e documenterà ogni fatto o circostanza esclusivamente nelle sedi competenti, se necessario, come peraltro è sempre avvenuto su esplicita richiesta dell’Autorità Giudiziaria. Questo attacco gratuito è l’ennesimo atto volto a distogliere l’attenzione da quanto accaduto, diffamando un privato cittadino peraltro disponibile in ogni momento a un confronto pubblico. La rilevanza anche mediatica che Gravina sembrerebbe cercare, attraverso toni e messaggi che potrebbero sembrare anche intimidatori, non impedirà a Floridi di ribadire, se richiesto dalle competenti autorità, quanto a sua conoscenza. Specifichiamo che il nostro assistito non è indagato e in questa vicenda si è sempre limitato a rispondere alle domande dell’autorità giudiziaria, come persona informata sui fatti".

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Gravina denuncia Floridi per il reato di calunnia

È lotta continua tra Gabriele Gravina ed Emanuele Floridi. Quest’ultimo, esperto di marketing, dopo essere stato collaboratore e amico proprio di Gravina, è ormai considerato uomo fidato di Claudio Lotito nella faida in atto tra il presidente della Figc e quello della Lazio, già consigliere federale e componente del comitato di presidenza della Figc. Da più organi di formazione era stato riportato che Floridi, interrogato dalla Procura di Perugia, dichiarò che Gravina "avrebbe dovuto incassare una percentuale sulla cessione dei diritti tv della Lega Pro e questa cifra gli doveva essere versata da Bogarelli ovviamente non in modo formale". Questioni del passato, quando Gravina era appunto presidente della Lega Pro (incarico ricoperto fino a ottobre 2018) e che tirarono in ballo anche Marco Bogarelli, titolare della società Isg, presidente di Infront, per anni dominus dei diritti televisivi in Italia e deceduto nel 2021 per una complicazione derivante dal Covid. Un’accusa di aver intascato una tangente, tramite una compravendita di libri antichi di proprietà di Gravina, che il presidente della Federcalcio non può accettare perchè la ritiene falsa.

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