Il racconto su Marotta
E rammentate Beppe Marotta, il direttore generale della losca squadra del gol di Muntari e della mancata ammonizione di Pjanic, che condizionava il mercato dell'intera Serie A con le sue alleanze con Sassuolo, Udinese e compagnie, pronte poi a scansarsi in campo per rendergli omaggio? Lui, dai, costretto a scappare dalle telecamere di Report che lo inseguono come fosse un delinquente, al tempo in cui i presunti rapporti tra società, curve e criminalità organizzata indignavano il paese, interessavano in modo morboso i media e inducevano a eccessivi impeti di giustizialismo l'allora procuratore federale? Ragazzi, come sareste fieri di lui se lo vedeste oggi, cambiato completamente e finalmente in difesa degli onesti per antonomasia, attaccati ingiustamente con chissà quale turpe obiettivo, visto che il rigore c'era e il regolamento era stato rispettato. Dovreste guardarli, scatenati e seriosi, gli ex avvelenatori ora in adorazione rispettivamente dell'uno e dell'altro.