Juve, che figura: Vlahovic evita solo il tracollo, 2-2 allo scadere col Venezia

I bianconeri non vanno oltre il pari (il quarto di fila in campionato) contro la squadra di Di Francesco: Motta ora è a -9 dall'Atalanta di Gasperini

La Juve pareggia ancora in campionato. Anche contro il Venezia la squadra di Thiago Motta non va oltre il 2-2, peraltro acciuffato in extremis grazie al rigore trasformato da Dusan Vlahovic al 95' (che ha salvato l'imbattibilità dei bianconeri). Così come accaduto con il Bologna (anche in quel caso 2-2 nei minuti di recupero con la rete firmata da Mbangula), la Juve non riesce a conquistare tre punti che sarebbero stati fondamentali per riprendere il cammino nelle zone alte della classifica. E invece la Vecchia Signora deve accontentarsi di un altro pareggio, il quarto di fila (il decimo in campionato) e ora il distacco dall’Atalanta, prima in Serie A, comincia a diventare preoccupante: -9 dopo sedici giornate è un margine troppo elevato, anche considerando tutti gli alibi legati ai costanti e ripetuti infortuni.

E dire che la serata della Juve sembrava essere iniziata con il passo giusto: il gol al 19’ di Gatti sembrava aver spianato la strada alla squadra di Motta ma gli uomini di Di Francesco non hanno mollato e con grande opportunismo sono stati in grado di ribaltare la situazione con un secondo tempo di impegno e sacrificio. Non solo questo perché i gol di Ellertsson e Idzes confermano le buone qualità dei veneti che hanno saputo approfittare delle difficoltà della Juve, forse un po’ stanca dopo il dispendio fisico in Champions League con l'importante successo sul Manchester City.

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Le scelte di Motta e Di Francesco

In avvio Motta (assente in panchina contro il Venezia per squalifica, al suo posto c’è Alexandre Hugeux) sceglie McKennie e Weah per Locatelli e Conceicao ma il modulo resta lo stesso 4-2-3-1 con Vlahovic riferimento in attacco. Dall’altra parte Di Francesco schiera il Venezia con il 3-4-2-1 con Busio e Oristanio a supporto di Pohjanpalo.

Gatti sblocca sugli sviluppi di un calcio d'angolo, assist di Thuram

Nei primi minuti è la Juve a imporre subito grandi ritmi alla partita ma i bianconeri faticano a creare occasioni da gol. Koopmeiners e Vlahovic hanno due buone opportunità per sbloccare il risultato ma non riescono a trovare il tempo giusto per concludere verso la porta difesa da Stankovic e la difesa dei veneti si salva. Al 19’ però il risultato si sblocca grazie a Gatti, al primo gol stagionale: cross preciso di Koopmeiners che trova Thuram sul primo palo, il francese è bravissimo a fare la torre per il centrale che solo davanti al portiere non sbaglia. Il vantaggio dà serenità alla Juve e al 24’ Vlahovic ha di nuovo la palla giusta per mettere i bianconeri sulla strada del raddoppio ma il serbo manca di tempismo nel servire Yildiz e l’azione sfuma.

Il Venezia non resta a guarda e al 30’ Andersen va a un passo dal pari con un tiro potente di destro dall’interno dell’area di rigore che scheggia la traversa. Passa solo un minuto ed è Busio ad ad avere il pallone giusto per l’1-1 ma Thuram è preciso e puntuale nell’intervento e salva in scivolata il risultato deviando in corner. Prima di battere l’angolo Di Francesco è costretto a sostituire l’infortunato Svoboda: c’è Altare al suo posto. Poi Pohjanpalo ha una doppia opportunità per il gol ma la difesa della Juve si salva ancora. Negli ultimi 15’ la Juve prova ad alzare il baricentro ma la circolazione di palla non è veloce e la difesa del Venezia controlla senza affanni.

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Gol annullato a Yildiz, Ellertsson pareggia

Nessun cambio dopo l’intervallo e la Juve parte subito forte: sugli sviluppi di un calcio d’angolo ancora Thuram è bravissimo a indirizzare la palla sul secondo palo, Yildiz è il più rapido a colpire di testa e trasforma il gol del 2-0 ma l’arbitro Giua, dopo il check del Var, annulla tutto perché il turco, nel momento di deviare il pallone, si aiuta involontariamente con il braccio portando al naturale annullamento della rete. La Juve però non smette di pressare e con personalità prende il controllo del gioco: al 54’ Thuram prova il gran gol con un tiro a giro da 30 metri ma il pallone finisce di pochissimo sopra la traversa. Il Venezia non ci sta e al 55’ con Nicolussi Caviglia ha una buona occasione per il pari ma la conclusione di potenza dell’ex Juve finisce alta. La partita si accende, la squadra di Motta risponde colpo su colpo e ancora con Yildiz va un passo dal raddoppio ma Stankovic blocca a terra con un buon riflesso. Con il passare dei minuti aumenta anche l’intensità dei bianconeri e Kalulu ha il pallone giusto per il 2-0 ma la sua conclusione è fuori misura. Nel momento migliore della Juve però è il Venezia, sorprendentemente, a pungere: al 61’ Zampano si allarga bene sulla destra e crossa perfettamente in area dove Ellertsson di testa anticipa Savona e supera Di Gregorio. Questo è il momento in cui cambia la partita.

Il pari, infatti, disorienta la Juve e Motta-Hugeux al 66’ corrono ai ripari nel tentativo di trovare il nuovo vantaggio: Douglas Luiz e Conceicao entrano in campo per guidare la reazione Juve, escono Koopmeiners e Weah. Al 66’ è ancora Vlahovic a liberarsi in area, il serbo prova il cross basso e potente ma Idzes devia impegnando Stankovic in una parata dal coefficiente di difficoltà elevatissimo. Il pubblico della Juve sugli spalti carica la squadra e Vlahovic di potenza al 73' si crea una nuova palla gol superando mezza difesa avversaria ma il Venezia ancora una volta si salva in corner. Di Francesco vede la sua squadra un po’ troppo bassa e dà energie fresche al Venezia nel tentativo di alzare il baricentro: Yeboah e Candela prendono il posto di Pohjanpalo e Andersen. Con il passare dei minuti per la Juve diventa difficilissimo trovare varchi anche perché la difesa dei veneti è molto chiusa, brava impedire ogni linea di passaggio. Peraltro la manovra dei bianconeri è troppo lenta, non riuscendo a sorprendere i difensori del Venezia. All’81’ Motta sostituisce Savona e manda in campo Fagioli mentre DiFra manda in campo Crnigoj e Gytkjaer per Ellersson e Oristanio.

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Idzes raddoppio, Vlahovic pareggia su rigore, i fischi dello Stadium

Quando tutto sembra pronto per l’assalto finale è il Venezia a trovare incredibilmente il gol del vantaggio: all’83’ Nicolussi Caviglia crossa forte in area sugli sviluppi di un calcio di punizione e Idzes è il più rapido a intervenire, anticipando tutta la difesa della Juve e superando Di Gregorio. Il gol del 2-1 è un colpo tremendo per i bianconeri che faticano a riorganizzarsi: Motta a questo punto tenta la mossa finale con Locatelli e Gonzalez al posto di Danilo e Yildiz. All’88’ Douglas Luiz va a un passo dal super gol in rovesciata ma la sua acrobatica conclusione finisce fuori di pochissimo. Sembra finita per la Juve ma non è così perché al 93’ Giua assegna il rigore ai bianconeri: Conceicao è bravissimo a liberarsi al tiro, Stankovic respinge in tuffo ma il pallone finisce sul braccio di Candela che leva il pallone dalla disponibilità di Douglas Luiz. Dal dischetto c’è Vlahovic che non sbaglia e firma la rete del 2-2, spiazzando l’estremo difensore del Venezia. Subito dopo la rete il serbo ha un battibecco con Idzes e l’arbitro ammonisce l’attaccante bianconero (che poi litigherà a fine partita con i tifosi della Juve). Il pari è comunque l’ultima emozione del match: finisce 2-2 all’Allianz e i fischi dei tifosi al triplice fischio di Giua riassumono alla perfezione l’opaca prestazione della Juve, al quarto pareggio di fila in campionato.

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La Juve pareggia ancora in campionato. Anche contro il Venezia la squadra di Thiago Motta non va oltre il 2-2, peraltro acciuffato in extremis grazie al rigore trasformato da Dusan Vlahovic al 95' (che ha salvato l'imbattibilità dei bianconeri). Così come accaduto con il Bologna (anche in quel caso 2-2 nei minuti di recupero con la rete firmata da Mbangula), la Juve non riesce a conquistare tre punti che sarebbero stati fondamentali per riprendere il cammino nelle zone alte della classifica. E invece la Vecchia Signora deve accontentarsi di un altro pareggio, il quarto di fila (il decimo in campionato) e ora il distacco dall’Atalanta, prima in Serie A, comincia a diventare preoccupante: -9 dopo sedici giornate è un margine troppo elevato, anche considerando tutti gli alibi legati ai costanti e ripetuti infortuni.

E dire che la serata della Juve sembrava essere iniziata con il passo giusto: il gol al 19’ di Gatti sembrava aver spianato la strada alla squadra di Motta ma gli uomini di Di Francesco non hanno mollato e con grande opportunismo sono stati in grado di ribaltare la situazione con un secondo tempo di impegno e sacrificio. Non solo questo perché i gol di Ellertsson e Idzes confermano le buone qualità dei veneti che hanno saputo approfittare delle difficoltà della Juve, forse un po’ stanca dopo il dispendio fisico in Champions League con l'importante successo sul Manchester City.

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