Supercoppa, Inter in finale: 2-0 all'Atalanta, Dumfries asfalta il turnover Gasp

Lautaro stecca, l'olandese protagonista assoluto: doppietta nella ripresa e bergamaschi a casa
Dumfries si prende l'Inter: acrobazia e siluro, doppietta all'Atalanta

La premessa era stata chiarissima: Inter in formazione tipo, Inzaghi in tenuta da sera versione re di coppe. Atalanta invece con più turnover che negli ottavi di Coppa Italia col Cesena - Scalvini a centrocampo, attacco con Brescianini e Samardzic a supporto di Zaniolo -  e uno 0-0 nel primo tempo solo per il senso del gol svanito sulla Luna di un Lautaro furioso. Nella ripresa il copione prende la strada attesa, Taremi per Thuram affaticato è solo una piccola deviazione: è Dumfries furbo acrobata prima e stoccatore spietato poi a mettere Gasperini e i suoi nerazzurri sull'aereo per l'Italia, a lottare per quello scudetto che è chiaramente nei sogni e nei pensieri di Bergamo tutta.

Carnesecchi pazzesco, Lautaro da mani nei capelli

Primo quarto d'ora e già tre chiarissime palle gol: la prima di Lautaro, che per due volte si vede respingere la conclusione in area prima che il pallone arrivi a Mkhitaryan con Zappacosta a immolarsi sulla sua conclusione a botta sicura. Ancora il Toro dopo qualche minuto vicinissimo al gol, pescato da Calhanoglu, con la risposta timida dell'Atalanta - che soffre la manovra nerazzurra - in un tentativo di Zappacosta contrastato. Poi l'episodio che può cambiare tutto, il colpo di testa di Scalvini, in piena area piccola e tutto solo, che però vanifica l'involontario assist di Bastoni regalando la palla a un Sommer incredulo. Per il portiere svizzero gli impegni finiscono qui, mentre il collega si prende tutti gli scatti dei fotografi: doppio volo in sequenza sul siluro di Lautaro dal limite a botta sicura e sul tentativo di Dimarco. E quando non può arrivarci, è l'argentino a graziarlo mandando a lato e alto altre due conclusioni senza disturbo, con le mani nei capelli per la serie incredibile di errori.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ci pensa Dumfries: acrobazia e missile da 20 metri, Inter in finale

Si riparte senza Thuram, affaticamento, dentro Taremi, ma la partita resta saldamente in mano all'Inter che passa quasi subito: la fisicità di Bisseck in area avversaria serve da ponte per le occasioni da gol, Dumfries ne approfitta furbo, sbilanciando quel tanto che basta Scalvini e infilando l'1-0 in acrobazia. Gasperini a questo punto cala gli assi Ederson-Lookman-De Ketelaere ma è troppo tardi: contropiede letale degli uomini di Inzaghi all'ora di gioco, Kossonou evita che il pallone arrivi a Taremi ma il suo tocco innesca Dumfries e il suo piattone destro potente e preciso a incrociare, sotto la traversa, il raddoppio che sentenzia la qualificazione.

Eh sì, perché Gasp inserisce il giovane Palestra in difesa e mentre Lautaro Martinez si divora l'ennesima, clamorosa occasione da gol i neo entrati confezionerebbero anche la rete per riaprire il match al 72', con Ederson marcatore, ma il Var pesca un offside di De Ketelaere. A far sfumare agli atalantini poi ogni sogno di rimonta tardiva ci penserà Sommer a ridosso del 90', con una doppia parata su Djimsiti e Lookman da urlo: Gasperini a guardare per terra sconsolato come Lautaro, ma l'Inter è in finale.

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La premessa era stata chiarissima: Inter in formazione tipo, Inzaghi in tenuta da sera versione re di coppe. Atalanta invece con più turnover che negli ottavi di Coppa Italia col Cesena - Scalvini a centrocampo, attacco con Brescianini e Samardzic a supporto di Zaniolo -  e uno 0-0 nel primo tempo solo per il senso del gol svanito sulla Luna di un Lautaro furioso. Nella ripresa il copione prende la strada attesa, Taremi per Thuram affaticato è solo una piccola deviazione: è Dumfries furbo acrobata prima e stoccatore spietato poi a mettere Gasperini e i suoi nerazzurri sull'aereo per l'Italia, a lottare per quello scudetto che è chiaramente nei sogni e nei pensieri di Bergamo tutta.

Carnesecchi pazzesco, Lautaro da mani nei capelli

Primo quarto d'ora e già tre chiarissime palle gol: la prima di Lautaro, che per due volte si vede respingere la conclusione in area prima che il pallone arrivi a Mkhitaryan con Zappacosta a immolarsi sulla sua conclusione a botta sicura. Ancora il Toro dopo qualche minuto vicinissimo al gol, pescato da Calhanoglu, con la risposta timida dell'Atalanta - che soffre la manovra nerazzurra - in un tentativo di Zappacosta contrastato. Poi l'episodio che può cambiare tutto, il colpo di testa di Scalvini, in piena area piccola e tutto solo, che però vanifica l'involontario assist di Bastoni regalando la palla a un Sommer incredulo. Per il portiere svizzero gli impegni finiscono qui, mentre il collega si prende tutti gli scatti dei fotografi: doppio volo in sequenza sul siluro di Lautaro dal limite a botta sicura e sul tentativo di Dimarco. E quando non può arrivarci, è l'argentino a graziarlo mandando a lato e alto altre due conclusioni senza disturbo, con le mani nei capelli per la serie incredibile di errori.

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