La premessa era stata chiarissima: Inter in formazione tipo, Inzaghi in tenuta da sera versione re di coppe. Atalanta invece con più turnover che negli ottavi di Coppa Italia col Cesena - Scalvini a centrocampo, attacco con Brescianini e Samardzic a supporto di Zaniolo - e uno 0-0 nel primo tempo solo per il senso del gol svanito sulla Luna di un Lautaro furioso. Nella ripresa il copione prende la strada attesa, Taremi per Thuram affaticato è solo una piccola deviazione: è Dumfries furbo acrobata prima e stoccatore spietato poi a mettere Gasperini e i suoi nerazzurri sull'aereo per l'Italia, a lottare per quello scudetto che è chiaramente nei sogni e nei pensieri di Bergamo tutta.
Carnesecchi pazzesco, Lautaro da mani nei capelli
Primo quarto d'ora e già tre chiarissime palle gol: la prima di Lautaro, che per due volte si vede respingere la conclusione in area prima che il pallone arrivi a Mkhitaryan con Zappacosta a immolarsi sulla sua conclusione a botta sicura. Ancora il Toro dopo qualche minuto vicinissimo al gol, pescato da Calhanoglu, con la risposta timida dell'Atalanta - che soffre la manovra nerazzurra - in un tentativo di Zappacosta contrastato. Poi l'episodio che può cambiare tutto, il colpo di testa di Scalvini, in piena area piccola e tutto solo, che però vanifica l'involontario assist di Bastoni regalando la palla a un Sommer incredulo. Per il portiere svizzero gli impegni finiscono qui, mentre il collega si prende tutti gli scatti dei fotografi: doppio volo in sequenza sul siluro di Lautaro dal limite a botta sicura e sul tentativo di Dimarco. E quando non può arrivarci, è l'argentino a graziarlo mandando a lato e alto altre due conclusioni senza disturbo, con le mani nei capelli per la serie incredibile di errori.