Abraham strozza la gioia a Inzaghi: Supercoppa incredibile, trionfo Milan!

Pazzesco a Riad, da 0-2 a 3-2 rossonero: Conceicao si prende il primo trofeo da allenatore del Diavolo, Inzaghi e Marotta delusi, l'Inter non raggiunge la Juve
Inter-Milan, la Supercoppa dei social

"Sono venuto al Milan per vincere", altro che vincere non è un'ossessione: Sergio Conceicao strappa la Supercoppa dalle braccia di Simone Inzaghi, che già cullava il sogno di far raggiungere alla sua Inter le nove coppe vinte dalla Juventus, e alza il suo primo trofeo alla guida dei rossoneri in due partite. Delusione enorme per i nerazzurri di Marotta, che nel prepartita aveva pregustato la sua prima vittoria da presidente, gioia infinita per il Diavolo e per il desiderio di non mollare mai una finale che sembrava già finita ad inizio secondo tempo, con il raddoppio di Taremi. E invece...

Calhanoglu graziato e infortunato. Lautaro graffia prima dell'intervallo

Taremi annunciato per Thuram l'unico cambio di Inzaghi, Conceicao invece sorprende e cambia modulo: dentro Musah dal primo minuto, Jimenez a destra a neutralizzare Dimarco, Milan a specchio e l'idea funziona, perché i nerazzurri non trovano grandi spazi e sono i rossoneri a farsi più pericolosi con Reijnders e Theo. Sozza grazia Calhanoglu, che interviene a forbice da dietro su Musah, sfiorando il pallone ma travolgendo lo statunitense lanciato in contropiede: neanche fallo e il popolo - arabo - rossonero si infuria. C'è spazio anche per Maignan per mettersi in mostra su una bella stoccata di Dimarco, mentre Inzaghi perde proprio Calhanoglu per infortunio - affaticamento all'adduttore, dentro Asllani - e teme anche per Dumfries, steso da Theo con cui partono le solite scintille, ma alla fine l'olandese stringe i denti. Un minuto di recupero, il tempo si sta per chiudere ma Lautaro non perdona: errore di Jimenez, Mkhitaryan per Taremi che serve il Toro, Thiaw e Theo mandati al bar e palla dal destro al sinistro al gol.

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Taremi a freddo, Leao sveglia il Milan e Theo la riapre

Si rientra dagli spogliatoi senza cambi e con l'Inter ancora galvanizzata per il vantaggio: De Vrij pesca Taremi con un gran lancio, l'iraniano controlla in velocità tra Tomori e Thiaw e sentenzia Maignan in uscita con un rasoterra chirurgico, raddoppio nerazzurro alla prima azione. Milan alle corde, serve qualcosa per risvegliarlo, e quel qualcosa è Leao: Conceicao lo butta dentro e il portoghese si guadagna subito la punizione dal limite che costa a Mkhitaryan il primo giallo della partita e all'Inter il 2-1 Milan, con Theo a infilare Sommer sul suo palo. Altri gialli per Dumfries e Tomori, partita apertissima: Lautaro non bissa l'occasione concretizzata nel primo tempo, Reijnders e Morata vanno a un soffio dal pari. Inzaghi come da manuale richiama l'ammonito Mkhitaryan per Zielinski e Dimarco per Carlos Augusto, proprio il brasiliano di testa schiaccia il possibile tris sul palo e poi sulla coscia di Maignan, con la palla entrata solo per metà.

Conceicao con quattro punte, la pareggia Pulisic, la vince Abraham!

Leao scatenato, costringe al fallo anche Barella che lo stende e si becca l'ammonizione aggredendo Sozza e venendo smentito dalle immagini. Arriverà la sostituzione dell'implacabile Inzaghi anche per lui, con Frattesi, con uno sfogo verso la panchina. Ma il nervoso c'è perché il Milan ha pareggiato, grazie al coraggio di Conceicao che butta dentro anche Abraham e si ritrova con quattro punte, alla disperata, con Theo che pesca Pulisic e il suo diagonale non impeccabile ma velenoso abbastanza per battere Sommer a 10' dalla fine. Le energie rossonere sono finite, Pulisic mediano per cercare di difendere il pari e ritrovare equilibrio ma l'Inter trova l'occasionissima per portarsi a casa la Supercoppa: Frattesi fallisce la stoccata per l'anticipo di Thiaw, ma la sfera finisce a Dumfries che è solo davanti a Maignan ma si fa ipnotizzare da Magic Mike che salva il risultato e porta la finale ai rigori...anzi no. Perché è delirio rossonero, perché Leao entra come cervo in area di rigore avrebbe detto Boskov e serve l'assist più bello per Abraham, quello che ti mette davanti alla porta vuota, e l'inglese toglie ogni filo di gioia dalla faccia di Inzaghi per donarla a Conceicao insieme al primo trofeo del portoghese alla guida del Diavolo.

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"Sono venuto al Milan per vincere", altro che vincere non è un'ossessione: Sergio Conceicao strappa la Supercoppa dalle braccia di Simone Inzaghi, che già cullava il sogno di far raggiungere alla sua Inter le nove coppe vinte dalla Juventus, e alza il suo primo trofeo alla guida dei rossoneri in due partite. Delusione enorme per i nerazzurri di Marotta, che nel prepartita aveva pregustato la sua prima vittoria da presidente, gioia infinita per il Diavolo e per il desiderio di non mollare mai una finale che sembrava già finita ad inizio secondo tempo, con il raddoppio di Taremi. E invece...

Calhanoglu graziato e infortunato. Lautaro graffia prima dell'intervallo

Taremi annunciato per Thuram l'unico cambio di Inzaghi, Conceicao invece sorprende e cambia modulo: dentro Musah dal primo minuto, Jimenez a destra a neutralizzare Dimarco, Milan a specchio e l'idea funziona, perché i nerazzurri non trovano grandi spazi e sono i rossoneri a farsi più pericolosi con Reijnders e Theo. Sozza grazia Calhanoglu, che interviene a forbice da dietro su Musah, sfiorando il pallone ma travolgendo lo statunitense lanciato in contropiede: neanche fallo e il popolo - arabo - rossonero si infuria. C'è spazio anche per Maignan per mettersi in mostra su una bella stoccata di Dimarco, mentre Inzaghi perde proprio Calhanoglu per infortunio - affaticamento all'adduttore, dentro Asllani - e teme anche per Dumfries, steso da Theo con cui partono le solite scintille, ma alla fine l'olandese stringe i denti. Un minuto di recupero, il tempo si sta per chiudere ma Lautaro non perdona: errore di Jimenez, Mkhitaryan per Taremi che serve il Toro, Thiaw e Theo mandati al bar e palla dal destro al sinistro al gol.

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