San Siro torna a essere sempre di più il piano A di Inter e Milan. I club si avvicinano, in anticipo rispetto alle scadenze immaginate inizialmente, a presentare al Comune di Milano il nuovo piano economico e finanziario: «Ci aspettiamo che lo consegnino entro fine febbraio - ha dichiarato nei giorni scorsi il sindaco Giuseppe Sala -, tenendo conto di quanto emerso dal dibattito pubblico e dalla delibera del consiglio comunale». Non è un passaggio secondario: perché la procedura fili spedita, le società dovranno ripartire dal lavoro già fatto in passato e poi accantonato. Altrimenti, il rischio che l'iter riparta da zero, con le lungaggini che ne conseguirebbero, è dietro l'angolo. Presentando le carte entro febbraio, si accorcerebbero i tempi legati alla fase istruttoria e diventerebbe più realistica l'ipotesi di concludere entro l'estate la compravendita dell'area ove sorge l'attuale Giuseppe Meazza.
Nuovo stadio: i dettagli
Il prezzo, come noto, è stato fissato dall'Agenzia delle Entrate: 197 milioni di euro per la grande funzione urbana San Siro, uno spazio di circa 280 mila metri quadrati comprendente l'impianto oggi esistente e le aree limitrofe. Su di esso, se tutto andrà come deve, Inter e Milan potranno edificare non solo il nuovo stadio, ma anche uffici, hotel, spazi commerciali, strutture sportive, musei: tutto, escluso nuove residenze. All'aspetto temporale si collega il tema del vincolo sul secondo anello, che scatterà proprio dopo l'estate 2025 se lo stadio sarà ancora in mano pubblica a quella data: a quel punto, il passaggio in mano privata lo renderebbe comunque "soft", consentendo una rifunzionalizzazione delle vestigia storiche in accordo con la Soprintendenza. Il tempo è un aspetto cruciale anche per Sala, che vorrebbe arrivare alla fine del suo mandato da primo cittadino, ancora lontana, senza lasciare la questione aperta.
Lo scenario ideato da Sala
Lo scenario delineato dal sindaco prevede una serie di condizioni di non semplice realizzazione, ma la grande sintonia fra le due proprietà, Oaktree per l’Inter e RedBird per il Milan, non sempre registrata nell’era Suning, gioca in favore del lieto fine. Per entrambi i fondi, lo stadio è un obiettivo chiave: l’Inter - che a breve potrebbe salutare l’ad Alessandro Antonello, che da sempre si è occupato della questione e ora è accostato con insistenza alla Roma - deve decidere entro il 31 gennaio, quando scadrà l’esclusiva sull’area Cabassi di Rozzano. Il Milan ha già acquistato i terreni di San Donato Milanese, per i quali sono stati accantonati 55 milioni di euro. L’abbandono delle rispettive soluzioni alternative, per il Comune, è una condizione indispensabile: disimpegnarsi è più semplice per l’Inter, mentre il Milan - per cui quei terreni rappresentano comunque un asset patrimoniale - continua a volere garanzie sulla snellezza dell’intero procedimento.