Comandano loro. Così simili eppure molto diversi tra loro. Tanto vulcanico e spumeggiante nelle dichiarazioni il primo, quando diplomatico e attento a ogni parola pronunciata il secondo. Aurelio De Laurentiis e Beppe Marotta si candidano a essere i nuovi padroni del calcio italiano. D’altronde i risultati parlano chiaro e mettono i presidenti di Napoli e Inter sulla scia di Andrea Agnelli e Adriano Galliani per status quo e capacità manageriali. Il duo ADL-Marotta ha conquistato tre degli ultimi quattro campionati di Serie A: il patron azzurro ha trionfato nel 2023; mentre il numero uno interista ha festeggiato nel 2021 e nel 2024. Addirittura Beppone, come è stato ribattezzato affettuosamente dai tifosi nerazzurri sui social, sogna la stella personale.

Marotta-De Laurentiis, i nuovi padroni
Dovesse conquistare il tricolore pure quest’anno, arriverebbe a quota 10 Scudetti vinti (7 con la Juventus e 3 all’Inter). Tanta roba, è proprio il caso di dirlo. In fondo - e non può essere un caso - l’Inter è tornata grande dal suo arrivo (dicembre 2018) e contemporaneamente la Vecchia Signora è andata in crisi. Discorso diverso per i partenopei che hanno effettuato una vera e propria scalata dall’avvento di De Laurentiis nel mondo del calcio. Riavvolgiamo il nastro: nel settembre 2004 il neofita Aurelio rileva il Napoli dalle ceneri del fallimento. Un’ascesa poderosa che ha visto gli azzurri volare dall’inferno della Serie C allo scudetto. Il primo della storia senza il Dio del pallone Diego Armando Maradona. Basterebbe questo a sottolineare la grandezza del lavoro di De Laurentiis, che per 15 anni consecutivi ha portato il suo club a partecipare alle coppe europee. Il tutto coniugando ai risultati sportivi bilanci (quasi) sempre in utile. Mica poco di questi tempi. Al tempo stesso il ventennio targato ADL ha riaperto la bacheca napoletana: oltre allo scudetto il suo Napoli ha alzato al cielo tre volte la Coppa Italia (2012, 2014, 2020) e portato a casa pure una Supercoppa Italiana (nel 2014).