MILANO - Ottavio Bianchi ha allenato in carriera le attuali tre contendenti per il titolo. Ex tecnico dell'Atalanta, con i bergamaschi centrò la promozione della Serie C nella stagione 1981-82, mentre col Napoli, nell'annata 1986-87 conquistò scudetto e Coppa Italia, prima della Coppa Uefa che sarebbe stata alzata al cielo due anni più tardi. Disputò infine con l'Inter il primo campionato dell’era Moratti (1994-95), battendo il Milan per 3-1 nel derby di ritorno, senza però riuscire a regalare ai nerazzurri alcun titolo. Dal passato, al presente, Bianchi oggi non si sbilancia sul campionato attuale: «Vincerà chi avrà più continuità di risultati da qui alla fine della stagione. Ma, anche e soprattutto, chi avrà a disposizione i suoi campioni, senza quindi dover far fronte agli infortuni».
Qual’è il responso di Napoli-Inter?
«Era una gara importante, ma non decisiva per lo scudetto, visto che manca ancora molto. La supremazia territoriale l’hanno avuta i padroni di casa, ma il match è terminato in pareggio, un risultato, se vogliamo, anche prevedibile. Si affrontavano le due migliori squadre di un campionato giocato un po’ al ribasso. Devo dire che l’occasione più grande l’ha sprecata però l’Atalanta, pareggiando in casa col Venezia. Così ha perso una grossissima occasione per far paura a Conte e Inzaghi. Pensavo ad una possibile volata a tre, i bergamaschi faranno lo stesso paura alle rivali, ma fa riflettere che non abbiano vinto sabato. L’Atalanta non è più la migliore delle provinciali, nel senso che può essere la migliore del calcio italiano».
L’1-1 del Maradona sembra essere stato accolto più favorevolmente dai padroni di casa.
«Specialmente a Napoli è un segnale molto significativo quello dell’essere riusciti a recuperare la gara negli ultimi minuti».