"Scudetto? Dico Inter, ma Napoli e Atalanta restano in corsa perché..."

Scariolo, ct della Spagna di basket, tifoso interista, analizza la volata per il tricolore: "Dare fiducia a tutti sarà la chiave per Inzaghi. Conte ora avrà meno pressione. Gasperini, grande lavoro"
"Scudetto? Dico Inter, ma Napoli e Atalanta restano in corsa perché..."© CIAMILLO

Coach tra i più vincenti della storia del Basket. Tifoso dell’Inter. Sportivo più che preparato e competente. Sergio Scariolo, come vede la lotta a tre della Serie A?

"Un campionato avvincente e aperto, dove le prime tre danno tutte l'idea di poter arrivare sino in fondo. Il Napoli non ha avuto le competizioni europee, quindi ha accumulato un livello di stanchezza inferiore. L’Atalanta invece ne è da poco è uscita, mentre l’Inter è quella che ha avuto più impegni, quindi credo che abbia realmente un grande merito, quello di essere, indipendentemente dai punti di vantaggio sulle rivali, ancora in corsa su più fronti".
 

È vero però che vincendo la fatica fisica viene superata dalle energie mentali?

"In parte questa è mitologia, scientificamente ci sono i parametri di stress e di crescita del rischio di livello infortuni, cioè più giochi, più questi possono aumentare. Poi c’è la parte mentale, che sicuramente ha il suo peso. È ovvio che in una dinamica positiva tutti i giocatori vogliono scendere in campo e sono portati a stringere i denti. Per quanto una squadra possa allenarsi duramente la partita è un’altra cosa, lo sforzo fisico e il contatto sono differenti. Certamente se le cose vanno bene si rinforzano la fiducia e la convinzione di poter essere più forti degli avversari, stanchezza compresa. Le problematiche relative al sovraccarico di partite esistono però".
 

Come si supera un simile problema?

"Nel caso dell’Inter con la capacità di correre rischi e di trasmettere fiducia a un numero alto di calciatori. Si crea la sensazione che ci siano due giocatori equivalenti per ruolo, ovviamente non è così. Ma più fiducia hai, più dimostri con i fatti di voler prendere determinati rischi. Così si crea la convinzione che nessuno sia indispensabile e chi entra fa la sua parte".
 

Oggi l’Inter è favorita per lo scudetto?

"Si tratta di un discorso fine a se stesso. Da professionista dello sport posso vedere squadre che possono piacermi o meno, o che stanno funzionando meglio di altre, ma sono dinamiche che possono girare in modo inaspettato in pochissimo tempo. La vittoria contro l’Atalanta per come è arrivata, per la prestazione dell’Inter, è stata una eccellente dichiarazione di intenzione. Partire con quel piglio dimostrando sul campo di una diretta avversaria di voler e poter giocare in quel modo va anche al di là dei punti conquistati".

 

 

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Scariolo avvisa l'Inter: "Per lo scudetto sarà una lotta dura"

Perché Napoli e Atalanta possono ancora credere nello scudetto?

"Le distanze sono minime. Lo stress a cui sarà sottoposta l’Inter nelle prossime settimane sarà superiore rispetto alle rivali. Da qui il rischio stanchezza e di infortuni di cui parlavamo prima. Magari grazie al turnover di Inzaghi l’impatto potrà essere minore, ma nonostante questo succederà proprio che i nerazzurri dovranno tirare il fiato. Sinceramente io ho più fiducia nell’Inter per come gioca e per il linguaggio corporale dei calciatori in campo, rispetto alla classifica, visto che le distanze sono davvero minime".
 

Conte in Serie A è arrivato o primo o secondo.

"Gli auguro di mantenere la tradizione, ma arrivando secondo (ride, ndr). Non c’è dubbio però che Conte possa competere per vincere il campionato. Oggi esiste la sensazione che il Napoli abbia un momentino frenato, per questo diventano ancora più pericolosi. Hanno meno pressione addosso e saranno lì sino alla fine".
 

Anche l’Atalanta punterà a fare filotto.

"Hanno dimostrato negli anni di essere una squadra capace di giocatore bene e di vincere. Il lavoro dell’allenatore è più che evidente. Poi c’è talento, qualità, organizzazione e coesione".
 

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Scariolo sull'Inter e Simone Inzaghi

L’Inter può vincere quattro competizioni. Ma anche chiudere la stagione con zero titoli. È troppo dire gloria o fallimento?

"Il campionato italiano è la culla di questi ragionamenti che io non condivido. Il livello di cultura sportiva è calato rispetto ad altri Paesi. Non è che se lotti su tutti i fronti e in ogni competizione, ma non vinci nulla, chiudi una stagione disastrosa, assolutamente. I risultati contano, per carità, ma bisogna vedere come questi arrivano".
 

È giusto quindi provare a competere per tutto?

"Certo, non esiste un tecnico che dica ai suoi: 'Questa competizione non ci interessa'. Pensi alla Coppa Italia, ora l’Inter è a tre partite dalla vittoria di un trofeo. E in semifinale affronterà il Milan dopo aver perso il derby in campionato all'andata, oltre alla supercoppa. Cosa fai, non ci provi? Lo sport è così, mica ti capita sempre la possibilità di vincere. E quindi quando ti capita l’occasione, devi sempre cercare di sfruttarla".
 

Cosa pensa di Inzaghi?

"Ho un’ottima opinione di lui, al di là dei risultati ottenuti sinora. Ricordo molte versioni dell’Inter, alcune delle quali mi rendevano anche orgoglioso. Ma oggi ci si diverte anche solo a vedere giocare i nerazzurri e questo è un fattore, talvolta pure sottovalutato. La gestione del gruppo è eccellente. È raro vedere giocate egoiste, c’è un’evidente coesione che crea i presupposti per la vittoria".
 

Quali calciatori dell’Inter potranno essere decisivi per lo scudetto?

"Lautaro e Thuram, in pochi in Europa hanno una coppia d’attacco così forte. Calhanoglu quando sta bene fa la differenza. Acerbi e la ritrovata solidità difensiva sono fondamentali. Barella è sempre sul pezzo".
 

Nel Napoli c’è l’ex di turno Lukaku.

"I partenopei stanno disputando un grande campionato. Lukaku è un fattore importante, nel bene e nel male, visto che ha bisogno di essere in forma. Ma ci sono tanti altri atleti che possono fare la differenza".
 

Chi apprezza di più dei singoli dell’Atalanta?

"Lookman, De Ketelaere, Retegui hanno qualità, Maldini sembra già un veterano. L’Atalanta di oggi mi sembra l’opera maestra di Gasperini. Come il Napoli posso giocarsela sino alla fine".
 

Da tifoso, l’Inter può vincere tutto?

"Il concetto è affascinante, però i titoli non pesano tutti uguali. Sarei super felice se vincessimo Champions o campionato, dovessimo conquistare entrambe queste manifestazioni sarebbe una stagione da scolpire a lettere d’oro nei futuri ricordi interisti".

 

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Coach tra i più vincenti della storia del Basket. Tifoso dell’Inter. Sportivo più che preparato e competente. Sergio Scariolo, come vede la lotta a tre della Serie A?

"Un campionato avvincente e aperto, dove le prime tre danno tutte l'idea di poter arrivare sino in fondo. Il Napoli non ha avuto le competizioni europee, quindi ha accumulato un livello di stanchezza inferiore. L’Atalanta invece ne è da poco è uscita, mentre l’Inter è quella che ha avuto più impegni, quindi credo che abbia realmente un grande merito, quello di essere, indipendentemente dai punti di vantaggio sulle rivali, ancora in corsa su più fronti".
 

È vero però che vincendo la fatica fisica viene superata dalle energie mentali?

"In parte questa è mitologia, scientificamente ci sono i parametri di stress e di crescita del rischio di livello infortuni, cioè più giochi, più questi possono aumentare. Poi c’è la parte mentale, che sicuramente ha il suo peso. È ovvio che in una dinamica positiva tutti i giocatori vogliono scendere in campo e sono portati a stringere i denti. Per quanto una squadra possa allenarsi duramente la partita è un’altra cosa, lo sforzo fisico e il contatto sono differenti. Certamente se le cose vanno bene si rinforzano la fiducia e la convinzione di poter essere più forti degli avversari, stanchezza compresa. Le problematiche relative al sovraccarico di partite esistono però".
 

Come si supera un simile problema?

"Nel caso dell’Inter con la capacità di correre rischi e di trasmettere fiducia a un numero alto di calciatori. Si crea la sensazione che ci siano due giocatori equivalenti per ruolo, ovviamente non è così. Ma più fiducia hai, più dimostri con i fatti di voler prendere determinati rischi. Così si crea la convinzione che nessuno sia indispensabile e chi entra fa la sua parte".
 

Oggi l’Inter è favorita per lo scudetto?

"Si tratta di un discorso fine a se stesso. Da professionista dello sport posso vedere squadre che possono piacermi o meno, o che stanno funzionando meglio di altre, ma sono dinamiche che possono girare in modo inaspettato in pochissimo tempo. La vittoria contro l’Atalanta per come è arrivata, per la prestazione dell’Inter, è stata una eccellente dichiarazione di intenzione. Partire con quel piglio dimostrando sul campo di una diretta avversaria di voler e poter giocare in quel modo va anche al di là dei punti conquistati".

 

 

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