Nessun rischio, tanta nausea. Per ora o meglio, allo stato attuale della nostra conoscenza delle carte, nessuno dei calciatori coinvolti nelle giro di scommesse e giochi d’azzardo illegali, corre il pericolo di una squalifica in ambito sportivo. Anche se il prode Chiné, che nell’attivarsi può essere ghepardo o bradipo (ma è un’altra storia di cui siamo un po’ fissati noi), ha acquisito immediatamente le carte dei pm, non sembra ci siano i margini per intervenire sul fronte della giustizia sportiva: se i giocatori non hanno scommesso su partite di calcio, ma sono rimasti nell’ambito di altri sport, poker o altri giochi d’azzardo, il loro problema è solo a livello penale e, oltretutto, per la maggior parte di loro potrebbe essere un problema ridicolo, risolvibile con un’oblazione di 250 euro (come per un impiegato pagare 25 centesimi di multa). Il che può tranquillizzare i tifosi più accaniti che non devono temere di vedere depauperata la loro squadra, ma lascia a tutti una sensazione di nausea e sconcerto.