“Var a chiamata in fase di studio. No di Guida-Maresca al Napoli? Penso…”

Il presidente dell'AIA Zappi ha parlato di una serie di sperimentazioni nel mondo arbitrale e anche dell'aggressione al giovane Diego Alfonzetti
“Var a chiamata in fase di studio. No di Guida-Maresca al Napoli? Penso…”© Bartoletti

 

Il presidente dell'AIA Antonio Zappi ha parlato a Radio Anch'Io Sport su Radio Rai toccando tutte le tematiche calde riguardanti il mondo arbitrale. Ha affrontato il tema delicato della violenza contro i direttori di gara, andando a fondo del problema culturale per cercare di evitare altri episodi come quello subito dal giovane arbitro Alfonzetti. Poi il tema del discorso si è spostato sulle sperimentazioni: dal Var a chiamata ai giocatori davanti i monitor, fino alla gestione delle perdite di tema. Una postilla finale anche sulla decisione di Guida e Maresca di non arbitrare più il Napoli.

Zappi e l'aggressione all'arbitro Alfonzetti

Zapi si è soffermato subito sul caso Diego Alfonzetti: "Chi ha aggredito l'arbitro è poi stato sospeso? La risposta della giustizia sportiva della LND siciliana è stata adeguata: ha applicato ciò che l'ordinamento prevede. Ma nonostante squalifiche per 5 anni e cumulabili per 70-80 anni, certamente c'è qualcosa di più da dare a livello di sistema. L'arbitro viene vissuto come un terminale di colpevolezza, c'è una svalutazione della sua figura. Non è più possibile accettarlo. Approfitto per ringraziare Lazio, Roma e Lega Serie A che ieri sera ci hanno dato la grande possibilità di poter far arrivare la nostra voce a tutti gli sportivi". Un giovane arbitro, vedendo queste aggressioni, potrebbe chiedersi se vale la pena intraprendere il percorso arbitrale: "Certamente sì. Tra l'altro mando un abbraccio agli altri 170 ragazzi che hanno subìto vicende simili a quelle di Diego Alfonzetti. Sono immagini devastanti per il nostro reclutamento e movimento. In più con pochi arbitri, si riesce a fare meno selezioni di qualità. Da molto tempo in Italia c'è la volontà di introdurre le normative sul cosiddetto safeguarding. Anche per i nostri arbitri minorenni dovremmo cominciare a porci il problema degli abusi nei loro confronti da parte di adulti che dalle tribune incitano alla violenza. C'è un problema culturale, formativo e genitoriale: genitori che pensano di avere dei campioni e non accettano che un loro coetaneo dei loro figli possa sbagliare in quel ruolo difficile".

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Var a chiamata e gli ex giocatori in sala

Zappi si è espresso anche sul Var a chiamata: "Il presidente Gravina ha chiesto all'IFAB di sperimentare già dalla prossima stagione nella Serie C e la Divisione di Serie A di calcio femminile il cosiddetto video support, poi chiamato in gergo Var a chiamata. Al momento, in questa fase sperimentale, le chiamate sarebbero due. Ogni volta che la società chiedesse il Var, se la segnalazione fosse giusta, questa opportunità sarebbe rigenerata. Quindi in linea di massima due chiamate, rigenerate ogni volta che la segnalazione fosse corretta". Sulla possibilità di vedere un ex giocatore in sala Var: "Credo che ognuno dovrebbe fare il proprio mestiere, specializzandosi al massimo livello possibile. I calciatori ci aiutano molto nei vari incontri, ma portare un giocatore all'interno del processo decisionale secondo me sarebbe un errore. Giusto confrontare le diverse esperienze, ma è altrettanto giusto che il calciatore faccia il calciatore, l'allenatore faccia l'allenatore e l'arbitro decida".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le perdite di tempo e le decisioni di Guida e Maresa

Il presidente dell'AIA ha parlato anche dell'idea di punire la perdita di tempo del portiere con corner: "Gli arbitri applicano le regole che l'IFAB sperimenta e chiede di introdurre i regolamenti. Questa sperimentazione ha dato dei risultati e abbiamo visto che la condotta ostruzionistica viene contrastata con questo tipo di decisione. In pochi prendono in considerazione il fatto che una buona quota di gol nasce da calcio d'angolo, è una punizione particolarmente insidiosa". Sulla scelta di Maresca e Guida  di non arbitrare più il Napoli: "Non la definirei una decisione piuttosto grave. Ognuno di noi fa delle scelte personali. Non sono solo Guida e Maresca: ci sono tanti uomini che, vivendo la loro realtà, possono vivere delle difficoltà, ma senza arrivare a sconfinare nel timore di episodi violenti. Si arriva alla situazione per cui se prende una decisione, allora l'ha presa perché è di Napoli, se non la prende allora è perché vuole dimostrare che in quanto fosse di Napoli non voleva favorire il Napoli. Ci sono scelte che nascono anche dall'opportunità, non dobbiamo immaginare chissà quale tipo di gravità per queste decisioni personali".

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

Il presidente dell'AIA Antonio Zappi ha parlato a Radio Anch'Io Sport su Radio Rai toccando tutte le tematiche calde riguardanti il mondo arbitrale. Ha affrontato il tema delicato della violenza contro i direttori di gara, andando a fondo del problema culturale per cercare di evitare altri episodi come quello subito dal giovane arbitro Alfonzetti. Poi il tema del discorso si è spostato sulle sperimentazioni: dal Var a chiamata ai giocatori davanti i monitor, fino alla gestione delle perdite di tema. Una postilla finale anche sulla decisione di Guida e Maresca di non arbitrare più il Napoli.

Zappi e l'aggressione all'arbitro Alfonzetti

Zapi si è soffermato subito sul caso Diego Alfonzetti: "Chi ha aggredito l'arbitro è poi stato sospeso? La risposta della giustizia sportiva della LND siciliana è stata adeguata: ha applicato ciò che l'ordinamento prevede. Ma nonostante squalifiche per 5 anni e cumulabili per 70-80 anni, certamente c'è qualcosa di più da dare a livello di sistema. L'arbitro viene vissuto come un terminale di colpevolezza, c'è una svalutazione della sua figura. Non è più possibile accettarlo. Approfitto per ringraziare Lazio, Roma e Lega Serie A che ieri sera ci hanno dato la grande possibilità di poter far arrivare la nostra voce a tutti gli sportivi". Un giovane arbitro, vedendo queste aggressioni, potrebbe chiedersi se vale la pena intraprendere il percorso arbitrale: "Certamente sì. Tra l'altro mando un abbraccio agli altri 170 ragazzi che hanno subìto vicende simili a quelle di Diego Alfonzetti. Sono immagini devastanti per il nostro reclutamento e movimento. In più con pochi arbitri, si riesce a fare meno selezioni di qualità. Da molto tempo in Italia c'è la volontà di introdurre le normative sul cosiddetto safeguarding. Anche per i nostri arbitri minorenni dovremmo cominciare a porci il problema degli abusi nei loro confronti da parte di adulti che dalle tribune incitano alla violenza. C'è un problema culturale, formativo e genitoriale: genitori che pensano di avere dei campioni e non accettano che un loro coetaneo dei loro figli possa sbagliare in quel ruolo difficile".

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
“Var a chiamata in fase di studio. No di Guida-Maresca al Napoli? Penso…”
2
Il Var a chiamata e gli ex giocatori in sala
3
Le perdite di tempo e le decisioni di Guida e Maresa

Serie A, i migliori video