Pagina 2 | "Abodi, via dall'Italia chi scommette? Folle ipocrisia. Fagioli come drogato"

I dettagli emersi dalle indagini portate avanti dalla Procura di Milano sul caso scommesse stanno sconvolgendo di nuovo il mondo del calcio. Sono infatti diversi i calciatori di Serie A coinvolti che si sono aggiunti ai già noti Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, squalificati nella passata stagione. Di questo ha parlato oggi Andrea AbodiMinistro per lo Sport e i Giovani a Il Messagero. Le sue dichiarazioni  hanno portato ad una dura risposta del terapista Paolo Jarre, che ha seguito Fagioli durante il suo percorso di riabilitazione.

Abodi: "Via dalla Nazionale chi ha scommesso"

Abodi si è espresso in maniera molto dura sui calciatori coinvolti nel caso scommesse, proponendo di escluderli per sempre dalla Nazionale: "La maglia azzurra deve essere espressione del valore tecnico, ma anche del comportamento morale, che deve addirittura precederlo. Non basta buttare la palla dentro. Se vieni meno a delle regole che sono esemplari, bisogna andare al di là della sanzione. Vedo la convocazione in Nazionale come un premio a tutto tondo. Non sono per chi è pronto a fare qualunque cosa per vincere una partita o una competizione. Bisogna dare tutto, è diverso. Non andare a giocare più in azzurro non vuol dire tra l'altro non fare più sport, ma farlo in un altro modo. E' una valutazione che va fatta. Anche il patteggiamento presuppone un'assunzione di responsabilità pro futuro. Penso sia interessante che ci sia una parte di riabilitazione attraverso i servizi sociali. Questi ragazzi devono conoscere la vita un po' meglio". 

 

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Terapista Fagioli: "Parole di Abodi clamorose e scandalose"

Non è tardata ad arrivare la risposta alle parole del Ministro Abodi con Paolo Jarre, terapista di Fagioli, che si è espresso così a LaPresse"E' clamoroso, scandaloso, che il Ministro dello Sport Abodi faccia una reprimenda morale ai ragazzi sportivi professionisti che giocano d'azzardo e negli stessi giorni si faccia promotore dell'abolizione del sacrosanto divieto di pubblicità che era stato sancito dal decreto dignità del 2018. Se fosse per il ministro questi ragazzi non solo potrebbero essere immersi in un ambiente in cui si parla continuamente di scommesse, nei campi ci sono i banner, ma addirittura sulle proprie maglie dovrebbero portare le insegne dei provider del gioco d'azzardo. E' veramente una situazione folle da questo punto di vista".

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Jarre: "Fagioli il primo sportivo a parlare di scommesse"

Jarre ha sottolineato il percorso di Fagioli durante la squalifica: "Quello di Fagioli è stato sicuramente un percorso utile. Come tutti i giovani ha avuto forse un po' fretta di chiudere la vicenda, ma sicuramente di fronte agli scossoni di questo periodo non sarebbe male fare un po' di lavoro di mantenimento, ma questi sono aspetti personali. Ha lavorato in modo serio ed è stato in assoluto il primo professionista sportivo italiano che si è esposto pubblicamente sul suo problema, nessuno sportivo italiano neanche i più famosi che non hanno mai fatto outing, ha mai parlato pubblicamente del proprio problema di salute rispetto al gioco d'azzardo. Quando Fagioli ha avuto la sentenza della Figc lui aveva già iniziato il proprio percorso di terapia da qualche mese, lo aveva scelto. Nel caso di Nicolò Fagioli è stato molto importante che lui abbia chiesto aiuto, ormai due anni fa. I fatti di cui si parla adesso sono vecchi, nel suo posto su Instagram giustamente rivendica di aver superato questa fase, ma la giustizia e le reazioni mediatiche non corrispondono alla fase in cui si trova lui".  

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Jarre: "Sulle scommesse c'è ipocrisia"

Il terapista dell'ex centrocampista della Juve ha poi proseguito nella sua analisi sul rapporto tra calcio e scommesse: "Anche le squadre professionistiche italiane, di alcune lo so per certo, hanno una serie di contratti e sponsorizzazioni nel mondo del gioco d'azzardo che valgono in tutto il mondo, ma non in Italia. E' un altro degli aspetti dell'ipocrisia generale. Le notizie che ho fanno pensare che ci siano centinaia di ragazzi che giocano. L'altra ipocrisia della Figc è che se uno scommette sul calcio è squalificato, ma uno può rovinarsi e rendersi anche ricattabile giocando su tennis, pallacanestro, indebitarsi e diventare ricattabile ma questo alla Figc non interessa. Il sistema scommesse è assolutamente connaturato al sistema calcio, si può scommettere anche su partite di Serie D e magari sbagliando una parata si guadagna tantissimo. Si può dire che il baraccone del calcio, e dello sport professionistico in generale, è al servizio del sistema d'azzardo. Io non sono proibizionista, ma siamo in una situazione di liberalizzazione selvaggia, non è più possibile che l'azzardo sia disponibile nelle tasche di tutti i cittadini, a centimetri zero dalla propria mano e pochi istanti dalle proprie intenzioni. Bisogna ridurre l'offerta del gioco online, drasticamente far rispettare il divieto di pubblicità (e non come ora che si spaccia come informazione commerciale e si lasciano i cartelloni ai lati dello stadio), ci vuole un grande lavoro nelle scuole per spiegare i rischi esattamente come si fa con le sostanze".     

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Terapista Fagioli: "Il gioco d'azzardo è come una droga"

Infine una riflessione sulla pericolosità del gioco d'azzardo: "La dipendenza da gioco è come una droga. Da un punto di vista neurobiologico siamo abituati ingenuamente a pensare che se una cosa penetra nel nostro organismo sotto forma di molecola questa può produrre cambiamenti e dipendenze, e quello che non ha queste caratteristiche no. Ma invece sappiamo che con una serie di stimoli può introdursi nell'organismo attraverso i sensi senza la necessità di una molecola e a livello neurobiologico quello che succede è simile. Ciò che accade alla vista di una sostanza o alla vista di una slot machine per una persona dipendente è esattamente la stessa cosa".

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Terapista Fagioli: "Parole di Abodi clamorose e scandalose"

Non è tardata ad arrivare la risposta alle parole del Ministro Abodi con Paolo Jarre, terapista di Fagioli, che si è espresso così a LaPresse"E' clamoroso, scandaloso, che il Ministro dello Sport Abodi faccia una reprimenda morale ai ragazzi sportivi professionisti che giocano d'azzardo e negli stessi giorni si faccia promotore dell'abolizione del sacrosanto divieto di pubblicità che era stato sancito dal decreto dignità del 2018. Se fosse per il ministro questi ragazzi non solo potrebbero essere immersi in un ambiente in cui si parla continuamente di scommesse, nei campi ci sono i banner, ma addirittura sulle proprie maglie dovrebbero portare le insegne dei provider del gioco d'azzardo. E' veramente una situazione folle da questo punto di vista".

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