Milan-Como, la Serie A si sposta in Australia! La storica svolta è possibile

San Siro è indisponibile per la cerimonia d'apertura delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina ed ecco che l'ipotesi estero prende piede
Milan-Como, la Serie A si sposta in Australia! La storica svolta è possibile
© -Agenzia Aldo Liverani Sas

Potrebbe essere l’Australia, e più precisamente l’Optus Stadium di Perth, il palcoscenico di una partita destinata a entrare nei libri di storia del calcio europeo. Milan e Como stanno valutando concretamente la possibilità di disputare lontano dall’Italia - e addirittura fuori dal continente - il match in programma nel weekend del 7-8 febbraio 2026, valido per il campionato di Serie A. Un evento senza precedenti, reso possibile da una combinazione di fattori: il più immediato riguarda l'indisponibilità dello stadio Giuseppe Meazza, scelto per ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina il 6 febbraio. Ma la portata della notizia va ben oltre la semplice logistica.

Verso un cambiamento epocale: Fifa pronta a rivedere le regole

Attualmente, le norme della Fifa vietano lo svolgimento di partite di campionati nazionali fuori dal territorio d’appartenenza. Tuttavia, questo storico tabù potrebbe presto cadere. Ad aprire il varco è stata la Relevent Sports, colosso dei diritti sportivi, che ha recentemente patteggiato una causa durata sei anni con la Federazione americana. Al centro della disputa, proprio la possibilità di ospitare incontri dei top campionati europei negli Stati Uniti.

La Fifa, inizialmente coinvolta nella battaglia legale, si era ritirata dal procedimento già un anno fa, scegliendo invece di costituire una commissione ad hoc per studiare una revisione del regolamento. Il gruppo di lavoro si è riunito finora una sola volta, ma i segnali che arrivano dagli ambienti internazionali sono chiari: l’approvazione formale sarebbe ormai imminente. Anche perché la spinta delle proprietà straniere dei club europei, spesso americane o mediorientali, è forte e decisa.

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Un precedente che non esiste

Finora, le uniche competizioni calcistiche europee “esportate” all’estero sono state le Supercoppe nazionali: Italia, Spagna e Francia hanno giocato le rispettive finali in Cina, Arabia Saudita, Qatar e Stati Uniti. Mai, però, una gara di campionato ha varcato i confini. Nel 2008, la Premier League tentò senza successo di organizzare un turno del campionato fuori dal Regno Unito, ma l’operazione fu bloccata dalla Fifa anche a seguito della forte opposizione dei tifosi inglesi.

Un destino simile toccò alla Liga spagnola, che nel 2018 si vide negare la possibilità di disputare Barcellona-Girona a Miami, e più recentemente Barcellona-Atletico Madrid sempre negli USA. In quest’ultimo caso, le tensioni interne alla federazione spagnola - travolta dallo scandalo Rubiales - lasciarono la Liga senza l'appoggio istituzionale necessario. Si attendono eventuali ufficialità rispetto a questa voce riportata da The Athletic.

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Potrebbe essere l’Australia, e più precisamente l’Optus Stadium di Perth, il palcoscenico di una partita destinata a entrare nei libri di storia del calcio europeo. Milan e Como stanno valutando concretamente la possibilità di disputare lontano dall’Italia - e addirittura fuori dal continente - il match in programma nel weekend del 7-8 febbraio 2026, valido per il campionato di Serie A. Un evento senza precedenti, reso possibile da una combinazione di fattori: il più immediato riguarda l'indisponibilità dello stadio Giuseppe Meazza, scelto per ospitare la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina il 6 febbraio. Ma la portata della notizia va ben oltre la semplice logistica.

Verso un cambiamento epocale: Fifa pronta a rivedere le regole

Attualmente, le norme della Fifa vietano lo svolgimento di partite di campionati nazionali fuori dal territorio d’appartenenza. Tuttavia, questo storico tabù potrebbe presto cadere. Ad aprire il varco è stata la Relevent Sports, colosso dei diritti sportivi, che ha recentemente patteggiato una causa durata sei anni con la Federazione americana. Al centro della disputa, proprio la possibilità di ospitare incontri dei top campionati europei negli Stati Uniti.

La Fifa, inizialmente coinvolta nella battaglia legale, si era ritirata dal procedimento già un anno fa, scegliendo invece di costituire una commissione ad hoc per studiare una revisione del regolamento. Il gruppo di lavoro si è riunito finora una sola volta, ma i segnali che arrivano dagli ambienti internazionali sono chiari: l’approvazione formale sarebbe ormai imminente. Anche perché la spinta delle proprietà straniere dei club europei, spesso americane o mediorientali, è forte e decisa.

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