Serie A, l'Atalanta sui tafferugli di Firenze: «Vogliamo chiarezza». Salvini: «Verifiche in corso»

Il club tramite una nota: «Abbiamo visto, con sgomento, le immagini che circolano sui media»
Serie A, l'Atalanta sui tafferugli di Firenze: «Vogliamo chiarezza». Salvini: «Verifiche in corso»

BERGAMO - "Chiediamo che sia fatta luce su quanto accaduto mercoledì notte a Firenze". L'Atalanta si espone pubblicamente sul proprio sito web ufficiale a sostegno dei propri tifosi coinvolti negli scontri con la polizia nella notte fra mercoledì e giovedì, nel corteo di pullman a poche centinaia di metri dal casello di Firenze Sud, dopo la semifinale di andata di Coppa Italia. "Abbiamo visto, con sgomento, le immagini che circolano sui media e per questo riteniamo opportuno che quanto successo, e documentato con immagini e testimonianze, sia oggetto di approfondimenti - si legge nel comunicato -. Siamo per la legalità e per la tutela delle forze dell'ordine, che svolgono un importante servizio a garanzia della sicurezza pubblica, ma la denuncia sollevata dai tifosi impone, da parte del Ministero degli Interni e di tutte le Autorità competenti, un elevato grado di attenzione per difendere i diritti anche di chi segue lo sport ed il calcio".

La denuncia dei tifosi

SAP: "DASPO A VITA PER I TIFOSI VIOLENTI» - "Non si è trattato di scontri che hanno richiesto l'intervento della Polizia, ma di una vera e propria retata violenta nei confronti dei colleghi, uno dei quali colpito con un violento calcio in pieno volto". Lo afferma Stefano Paoloni, segretario generale del Sap, Sindacato autonomo di polizia, in merito ai tafferugli di ieri sera a Firenze che hanno coinvolto tifosi e agenti dopo la Fiorentina-Atalanta. "I sedicenti tifosi a bordo di un autobus, hanno intimato all'autista di fermarsi e, scesi a volto coperto, si sono scagliati contro la polizia. Questa è pura delinquenza che nulla ha a che vedere con lo sport e con il tifo per la propria squadra. Per i delinquenti identificati chiediamo che sia applicato un daspo a vita oltre al carcere. Chi tenta di sovvertire l'ordine - conclude Paoloni - organizzando agguati alla polizia, merita di finire in galera".

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE - Sulla vicenda un'interrogazione parlamentare urgente è stata presentata dai deputati del Pd Elena Carnevali e Maurizio Martina. «Al Ministro dell’Interno, per sapere, premesso che, da notizie a mezzo stampa si è appreso che nella notte tra mercoledì e giovedì, dopo la partita di Coppa Italia Fiorentina-Atalanta, sulla tangenziale che porta al casello di Firenze Sud, due dei pullman che riportavano i tifosi bergamaschi a casa, sarebbero stati fermati a 500 metri dalla barriera autostradale, e ne sarebbero derivati scontri tra gli agenti e i tifosi con un bilancio piuttosto pesante, di 4 agenti feriti e 30 tifosi neroazzurri che sono stati refertati in ospedale; diverse le versioni riportate dalla questura e dai tifosi atalantini sull’esatta dinamica degli incidenti, anche alla luce del fatto che né prima né durante la partita di calcio si erano verificati scontri di alcun tipo tra i sostenitori delle due squadre, ha destato preoccupazione, in particolare, un documento diffuso dai tifosi dell’Atalanta che avevano seguito la squadra a Firenze, nel quale sarebbe contenuta una denuncia molto circostanziata delle violenze subite, operate dagli agenti della polizia di Stato al termine della partita, senza alcuna apparente motivazione. Pur ribadendo la nostra piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine che quotidianamente rischiano la vita per assicurare la sicurezza e l’ordine pubblico di tutti i cittadini, dalle notizie riportate la dinamica degli incidenti appare ancora poco chiara, e stando alle dichiarazioni dei tifosi, le aggressioni ai loro danni sarebbero avvenute con l’utilizzo di manganelli e con minacce ed insulti: - quali iniziative urgenti intenda adottare per chiarire quanto prima l’esatta dinamica dei fatti riportati in premessa, e così garantire l’esatta individuazione dei responsabili delle violenze e dei gravi incidenti riportati».

L'AUTISTA DEL SECONDO BUS - "Non sono stati i tifosi dell’Atalanta a far fermare il primo pullman del cordone. È stata la polizia". È la testimonianza di Massimiliano Dieni, 42enne milanese che era alla guida del secondo autobus. Giovedì mattina, 28 febbraio, Dieni peraltro è stato sentito dalla Questura di Bergamo: "Ho raccontato quello che ho visto – spiega -, che da quell’autobus non è sceso alcun tifoso dell’Atalanta e che, al contrario, il mezzo è stato fermato dalle forze dell’ordine che sono poi salite. Cosa sia successo sul pullman, dopo, me l’ha raccontato il collega che era alla guida: gli agenti hanno usato il manganello per picchiare quelli che gli capitavano a tiro”. E commenta: “Da tempo porto i tifosi in giro per l’Italia, e una cosa così non l’avevo mai vista”. Pullman devastato A Dieni è poi toccata la conta dei danni: “Il pullman sul quale si sono verificati gli scontri – ci conferma non certo contento – è stato letteralmente devastato, ci sono almeno 8mila euro di danni che ora qualcuno mi dovrà risarcire. Ci penserà il mio avvocato"..

SALVINI: «VERIFICHE IN CORSO» - "Si stanno facendo tutte le verifiche del caso". Lo dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini, dopo quanto successo tra Forze dell'Ordine e i tifosi atalantini al seguito della squadra nella gara di Coppa Italia di mercoledì scorso a Firenze. Una dichiarazione che arriva dopo la presa posizione del club bergamasco che in una nota ha chiesto che "venga fatta luce su quanto accaduto mercoledì notte. Non amiamo i processi sommari ma crediamo fortemente nella giustizia e nella lealtà dei comportamenti e per questo riteniamo opportuno che quanto successo, e documentato con immagini e testimonianze, sia oggetto di approfondimenti. Siamo per la legalità e per la tutela delle forze dell'ordine, che svolgono un importante servizio a garanzia della sicurezza pubblica, ma la denuncia sollevata dai tifosi impone, da parte del Ministero degli Interni e di tutte le Autorità competenti, un elevato grado di attenzione per difendere i diritti anche di chi segue lo sport e il calcio. La violenza, da qualsiasi parte arrivi, non e' tollerabile e l'Atalanta sarà sempre in prima fila perché solo la passione sportiva e la sana competizione siano i fenomeni trainanti per il nostro calcio".

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