«Salvini, vogliamo verità e giustizia»

È un caso nazionale il pestaggio dei tifosi atalantini a Firenze. La Dea, i 30 feriti, il sindaco e i politici chiamano in causa il vicepremier. L’autista: «Gli agenti picchiavano chiunque, mai vista una cosa simile»
«Salvini, vogliamo verità e giustizia»© www.imagephotoagency.it

BERGAMO - Chiarezza e verità sull'azione di polizia che ha coinvolto i tifosi dell'Atalanta al ritorno da Firenze: dopo le prime testimonianze e le due lettere ufficiali inviate dal deputato Daniele Belotti e dalla Senatrice Alessandra Gallone al Questore di Firenze e al Presidente dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, ieri sono arrivate altre novità da diversi fronti. In primis il comunicato dell’Atalanta: «Vogliamo solo la verità - scrive il club del presidente Antonio Percassi - Chiediamo che sia fatta luce su quanto accaduto mercoledì notte a Firenze. Abbiamo visto, con sgomento, le immagini che circolano sui media. Non amiamo i processi sommari, ma crediamo nella giustizia e nella lealtà dei comportamenti e per questo riteniamo opportuno che quanto successo sia oggetto di approfondimenti. Siamo per la legalità e per la tutela delle forze dell’ordine, che svolgono un importante servizio a garanzia della sicurezza pubblica, ma la denuncia sollevata dai tifosi impone, da parte del Ministero degli Interni e di tutte le Autorità competenti, un elevato grado di attenzione per difendere i diritti di chi segue lo sport e il calcio. La violenza non è tollerabile e l’Atalanta sarà sempre in prima fila perché solo la passione sportiva e la sana competizione siano i fenomeni trainanti per il nostro calcio».

L'Atalanta: «Vogliamo Chiarezza». Salvini: «Verifiche in corso»

Sui social è intervenuto anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori («Chiedo al ministro Salvini di chiarire quanto è successo a Firenze»), che ha pubblicato su Twitter il comunicato della Curva Nord Bergamo.

[...]

La testimonianza a "La Zanzara" dell'autista del primo pullman

Una testimonianza chiave è arrivata ieri da Massimiliano Dieni, 42 anni, titolare della Travel World di Pioltello e autista del secondo bus della carovana. Ha parlato a Bergamonews dopo essere stato sentito anche dalla Questura di Bergamo. «Non sono stati i tifosi dell’Atalanta a far fermare il primo pullman, è stata la polizia. Ho raccontato in Questura ciò che ho visto: da quell’autobus non è sceso alcun tifoso dell’Atalanta, al contrario il mezzo è stato fermato dalle forze dell’ordine che sono poi salite. Cosa sia successo sul pullman me l’ha raccontato il collega che era alla guida: gli agenti hanno usato il manganello per picchiare quelli che gli capitavano a tiro. Da tempo porto i tifosi in giro per l’Italia e una cosa così non l’avevo mai vista».

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATATutte le news di Atalanta