Lutto in casa Atalanta, è morto a 83 anni Mino Favini

Una vita in nerazzurro per l'ex calciatore e poi responsabile del settore giovanile della Dea. Tantissimi i giovani lanciati nel mondo del calcio, da Bonaventura a Pippo Inzaghi. Grazie alla sua lungimiranza si conquistò il soprannome di "mago di Meda"
Lutto in casa Atalanta, è morto a 83 anni Mino Favini

BERGAMO - Pellizzoli, Consigli, Bellini, i gemelli Zenoni, Padoin, Donati, Tacchinardi, Montolivo, Bonaventura, Morfeo, Gabbiadini, Zaza, Filippo Inzaghi e Pazzini. Questi sono solo alcuni dei talenti scoperti da Fermo Favini, più noto come Mino, calciatore dell'Atalanta dal 1960 al 1962 e responsabile del settore giovanile dagli anni '90 morto nella notte all'età di 83 anni. Se la società bergamasca è sempre stata definita come una delle migliori "palestre" per i giovani, una fucina di talenti, gran parte del merito va proprio a Favini, che grazie al suo talento e alla sua conoscenza del calcio si conquistò l'appellativo di "mago di Meda".

PRIMA DA CALCIATORE POI DA DIRIGENTE - Una vita in nerazzurro per Mino Favini, che approdò all'Atalanta nel 1960 dagli acerrimi rivali del Brescia. Sotto la guida di Ferruccio Valcareggi, con la Dea conquistò un nono e sesto posto e una semifinale di Mitropa Cup nella stagione 1961-62. Ma fu soprattutto come responsabile del settore giovanile che il mago di Meda fece la storia della società bergamasca. La sua avventura da dirigente atalantino cominciò proprio all'inizio degli anni Novanta, quando la presidenza del club passò nelle mani di Antonio Percassi.

IL RICORDO DEL CLUB - Una notizia triste dunque in casa Atalanta, che proprio ieri ha regalato al proprio dirigente l'ultima gioia calcistica della propria vita andando ad espugnare il San Paolo di Napoli e confermandosi come una delle pretendenti per un posto in Champions League. Il club, intanto, ha voluto ricordare Favini attraverso una nota sul proprio sito ufficiale:

"Atalanta in lutto. È scomparso Mino Favini.

Dell'Atalanta Favini ha indossato i colori nerazzurri prima da giocatore (1960-1962) e poi da Responsabile del Settore Giovanile nel quale arriva, all'inizio degli anni Novanta, dopo aver accettato la proposta del Presidente Antonio Percassi.
Sotto la guida del "Mago di Meda", così era soprannominato Favini, il vivaio nerazzurro cresce ulteriormente tanto da diventare uno dei più importanti a livello europeo. Innumerevoli i giocatori cresciuti e lanciati sul palcoscenico della Serie A sotto la sua gestione. Un incredibile talent scout, ma prima di tutto un uomo, un grande uomo.

Il Presidente Antonio Percassi e tutta la famiglia Atalanta partecipano commossi al dolore dei familiari per la scomparsa di Mino Favini.

Ciao grande Mino..."

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