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BERGAMO - In campo e fuori, l'Atalanta è un modello da studiare. Nelle ultime ore sono circolati dettagli importanti relativi al bilancio chiuso dalla società orobica al 31 dicembre 2019, chi gestisce una società di calcio dovrebbe chiedere ai vertici di Zingonia di poter imparare come si fa a costruire un "giocattolo" tanto importante e capace di affermarsi ai vertici del calcio italiano tenendo i conti in ordine e riuscendo pure a migliorare tutte le voci di bilancio. Nel 2019 l'Atalanta ha raggiunto un fatturato di 188,6 milioni di euro (33 milioni di euro in più rispetto al 2018), per il quarto anno consecutivo la società chiude con un utile di bilancio: il positivo è di 26,4 milioni.
Numeri di questo livello certificano come il mix tra lavoro della società e del tecnico Gasperini sia qualcosa di formidabile. La qualificazione in Champions League ha inciso molto nei conti, i ricavi da diritti televisivi sono arrivati a sfiorare quota 90 milioni con 58,8 derivanti dalla serie A e 29,6 dalla Champions League. Nel conto vanno aggiunti anche 1,2 milioni dell’Europa League. Al botteghino, per le tre gare contro Shakhtar Donetsk, Manchester City e Dinamo Zagabria sono stati incassati 3,9 milioni di euro (Atalanta-Valencia, da sola, vale 2,6 milioni di euro ma va imputata sul bilancio 2020) a fronte di un costo per l’affitto di San Siro che è stato di poco inferiore agli 850mila euro.
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