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BERGAMO - Ha fermato Mertens, poi si è ripetuto con Ibrahimovic e in attesa di Icardi (Paris Saint Germain) chissà se dovrà provarci anche con Lukaku alla fine delle prossima settimana. Il difensore centrale dell'Atalanta Mattia Caldara ha giocato l'altra sera a San Siro contro il Milan e la prestazione è stata molto positiva. Incrociare l'attaccante svedese del Milan non è semplice per nessuno eppure il classe 1994 di Scanzorosciate, pur patendo un po' la fisicità dell'avversario, ha tenuto benissimo il campo fino alla fine concedendo solo qualche sponda arretrata e nessuna conclusione verso la porta di Gollini. Per Caldara si è trattato della decima presenza su undici gare giocate dall'Atalanta dopo la ripresa del campionato, ben sette partite lo hanno visto in campo da titolare e anche se gli manca un po' di brillantezza (contro il Brescia, ad esempio, è parso in netta difficoltà con Torregrossa) sono diverse le partite che hanno offerto spunti interessanti.
Contro il Napoli, ad esempio, il suo rendimento al centro del terzetto arretrato schierato da Gasperini è stato eccellente eppure ha dovuto affrontare un attaccante come Mertens che, per caratteristiche fisiche, avrebbe potuto metterlo alle corde. Guardando le sue prestazioni è chiaro come le doti siano sempre quelle che lo hanno fatto apprezzare nelle prime due stagioni a Bergamo ma è altrettanto evidente come la scelte del tecnico Gasperini sia quella di mandarlo in campo il più possibile per averlo presto al top della forma. Toloi, Palomino e Djimsiti sono una garanzia assoluta per il mister degli orobici, Sutalo (classe 2000) sta crescendo a vista d'occhio ma con Caldara l'Atalanta ha fatto una scelta precisa: il prestito con diritto di riscatto a 15 milioni fissato al termine della stagione 2020/21 è una polizza per il futuro.