222 milioni di grazie

222 milioni di grazie© www.imagephotoagency.it

A questa straordinaria, commovente, orgogliosa Atalanta, dobbiamo dire 222 milioni di volte grazie. 222 milioni, tanto quanto è costato Neymar al Psg che da venticinque anni non guadagnava la semifinale di Champions League. Il sogno si è infranto a un passo dal traguardo, a decidere la partita sono stati i cambi, è stato il gigantesco Mbappé che noi di Tuttosport conosciamo molto bene, avendogli assegnato il Golden Boy 2017, quando il suo talento stava per sbocciare . E nonostante non fosse in condizioni perfette, il debordante Kylian ha ribaltato l’incontro da par suo. Ma la beffa atroce subita dalla Dea non intacca né inficia la grandezza della squadra di Gasperini che ha onorato questa memorabile cavalcata europea sino all’ultimo respiro. Solo applausi meritano i nerazzurri che devono avere la consapevolezza della loro forza e devono essere fieri di tutto quanto hanno costruito. Ha ragione Gasperini quando elogia i nerazzurri per come hanno giocato, per non avere snaturato la propria identità, per avere affrontato il colosso francese, superandolo sino a quando Tuchel ha mandato in campo il suo colosso. Davide non ha avuto paura di misurarsi con Golia e, anche se stavolta ha vinto Golia, Davide sa che non ha nulla da rimproverarsi. La sconfitta di Lisbona, per il modo in cui è maturata, esalta comunque il collettivo bergamasco, la società dei Percassi che questo collettivo ha costruito nel corso del tempo, esaltando la sua gente. Questa Atalanta, terza in campionato per il secondo anno di fila, ripartirà per migliorarsi, cioè lottare per lo scudetto e arrivare almeno in semifinale di Champions. E se è vero, come annota Gasperini, che il dispiacere per questo fine corsa sia grande, è altrettanto vero che i nerazzurri dispongono di risorse illimitate: si chiamano entusiasmo, passione, senso di appartenenza. Si sposano a un’organizzazione societaria modello, ai bilanci da record, allo stadio e al centro sportivo di proprietà, a un pubblico che riabbraccerà la sua squadra come se la Champions l’avesse vinta e non ne fosse uscita. La nottata passerà presto. E presto ricomincerà la nuova stagione, ancora in Champions League, ancora da protagonisti. Ieri abbiamo titolato: Vai, Atalanta, sei l’Italia! Onore e applausi a questa squadra che il calcio italiano ha onorato a Lisbona.

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