Premio Dardanello 2020, Ilicic: "Vale più di tutto, è per Bergamo"

Le parole dello sloveno: «Non è soltanto mio, ma dell’Atalanta e dei bergamaschi. Ho sentito il Covid sulla mia pelle e spero che riusciremo a uscirne tutti insieme»
Premio Dardanello 2020, Ilicic: "Vale più di tutto, è per Bergamo"

Per noi di Tuttosport, il Premio Dardanello è un appuntamento che di anno in anno si arricchisce di valori, della memoria di Piero, di valorizzazione di talenti, di apprezzamento dei colleghi che il Premio meritano per il loro brillante lavoro. Tanto più al tempo del Covid. Il Dardanello 2020 è un segno di resilienza, di cui Piero sarebbe certamente fiero. Il giornalismo, sportivo e non, in questo annus horribilis ha raccontato senza sosta una cronaca zeppa di molte cattive notizie, eppure, altrettanto ricca di storie ricche di umanità e di coraggio. L’albo d’oro continua ad impreziosirsi di grandi professionisti che hanno messo le loro vite al servizio del giornalismo e di giovani giornalisti che si fanno strada con bravura e con professionalità tali da guadagnare il riconoscimento, giunto alla diciassettesima edizione grazie alla volontà e al sostegno di Sandro Dardanello e della sua famiglia.

In zoom con Ilicic

Più forti del Covid e grazie alla tecnologia, oggi assegniamo virtualmente il Dardanello: alle 13, in diretta su Sky Sport, Cristiana Buonamano, conduttrice de «Il calcio è servito» e Matteo Marani si collegano con Tuttosport; alle 18, in diretta sulle pagine Facebook di Tuttosport e dell’Associazione Dardanello, si tiene la cerimonia ufficiale con i premiati collegati da remoto. Nel corso del tempo, l’ambito del Dardanello ha accolto il Premio Gasco, destinato ogni anno a un personaggio dello sport distintosi per la sua azione nel campo della solidarietà verso il prossimo. La scelta è caduta su Josip Ilicic, 32 anni, grande protagonista dell’ultima stagione atalantina e ora di nuovo a disposizione di Gasperini, tanto da avere riguadagnato la Nazionale slovena. Zoom non conosce ostacoli e assegnare a Ilicic il Premio Gasco è stata un’emozione molto poco virtuale. La nostra come la sua. Il 10 marzo scorso, al Mestalla Ilciic ha giocato la più bella partita della sua carriera, segnando 4 gol al Valencia e trascinando letteralmente l’Atalanta nei quarti di finale di Champions League. La pandemia stava già mietendo centinaia di vittime a Bergamo e nella sua provincia che, alla fine della prima ondata Covid hanno contato oltre seimila morti.

Gasperini: "Mai pensato che la mia Atalanta fosse in difficoltà"

Percassi e i tifosi

Quella notte in Spagna, Ilicic era in prima fila, fra Gollini e Gomez, a mostrare in diretta tv la maglietta con la scritta a pennarello: «Bergamo è per te, mòla mia». Tornato a casa, ha donato il pallone del poker all’asta per l’ospedale Giovanni XXIII, in prima linea contro il virus. Assieme all’Atalanta, a Gasperini, ad Antonio e a Luca Percassi, ai tifosi della Curva Nord accorsi in massa per realizzare l’ospedale in Fiera, ha sostenuto in modo concreto, sottolineo concreto, l’ospedale bergamasco. «Sinceramente, sono senza parole. Per me, una cosa del genere vale più di tutto. Questo è un premio non solo mio, ma di tutta la squadra e di Bergamo: abbiamo passato momenti molto difficili. Il Covid l’ho sentito anch’io, sulla mia pelle: spero possiamo uscirne prima possibile, tutti insieme. Non è giusto vivere così. Soprattutto per la gente che lavora ventiquattro ore su ventiquattro. Spero veramente di cuore che tutto questo passi e ricominciamo a vivere. Vi ringrazio di cuore». Il Premio Gasco prevede una dotazione in denaro che Ilicic destinerà a un’iniziativa solidale da lui indicata. Ha annotato Giovanni Gasco, figlio dell’imprenditore monregalese: «Sono molto contento che il riconoscimento vada a Ilicic e torni a Bergamo visto che nel 2019 abbiamo premiato Clara Mondonico. Sono legatissimo a Bergamo: mia moglie era di Bergamo, anni fa ho fatto il volontario all’ospedale cittadino, anch’io ho avuto parenti e amici colpiti dal Covid. Ilicic non è soltanto un campione, ma un uomo generoso e altruista». Il cerchio è chiuso.

 

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