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BERGAMO - Nonostante il risultato negativo maturato al termine della gara, per Gian Piero Gasperini Inter-Atalanta ha rappresentato un'ottima occasione per cementare, grazie a grandi conferme, la consapevolezza e la solidità del gruppo orobico. In particolare, chiudere la sfida contro il miglior attacco del campionato concedendo solo un tiro nello specchio della porta (quello vincente di Skriniar) è un grande merito della fase difensiva di tutto il gruppo e il simbolo della serata è stato, senza dubbio, il numero 19 nerazzurro Berat Djimsiti.
Da semisconosciuto a imprescindibile
La storia del centrale albanese è quella classica di chi a Bergamo, grazie al lavoro quotidiano insieme con il tecnico di Grugliasco, è passato dall'essere un semisconosciuto del calcio europeo a pedina imprescindibile di una fra le migliori 16 squadre del continente. La sua storia con la Dea inizia nel gennaio 2016 assieme a Remo Freuler; dopo due stagioni in prestito ad Avellino (2016/17) e Benevento (2017/18), il difensore della Nazionale albanese è tornato a Bergamo ed è diventato, nel tempo, un pilastro della squadra. La puntualizzazione sulle date non è affatto secondaria. Nel primo anno di Gasperini, quello del ritorno in Europa, Djimsiti arrivava quattordicesimo in Serie B con la maglia degli irpini collezionando 35 presenze, senza gol segnati.
Quando, dopo 27 anni, Gasperini e i suoi ragazzi portavano in giro per l'Europa migliaia di tifosi bergamaschi in festa, Djimsiti lottava nel Benevento sul fondo della classifica (30 presenze). Nei giorni in cui la Dea si misurava contro il Borussia Dortmund, lui affrontava da titolare Crotone e Inter. Oggi Berat Djimsiti è uno dei titolari inamovibili della difesa di Gasperini. Può giocare al centro, a destra e a sinistra e il suo rendimento è costantemente positivo [...]